“Si vota pensando ancora alla Brexit”: le parole dei cittadini europei nel Regno Unito sulle elezioni EU
Cittadini europei concordi nel sottolineare l'importanza del Parlamento, "burocratico, ma garanzia di democrazia". Solo gli Italiani impossibilitati a votare dal Regno Unito
Anche se il Regno Unito non è più un membro dell’UE, milioni di cittadini dell’UE nel paese mantengono il diritto di voto alle elezioni del Parlamento europeo di questa settimana, le prime dopo la Brexit.
I cittadini dell'UE nel Regno Unito hanno già iniziato a votare nelle ambasciate, nei consolati o per posta. Cosa pensano di queste elezioni e quanti voteranno?
Un gruppo di pubblicazioni europee con sede nel Regno Unito che hanno lavorato insieme per informare i cittadini dell’UE sui loro diritti di voto hanno chiesto ai lori lettori il loro punto di vista.
Spagna: “Parlamento burocratico, ma garanzia di democrazia”
Come osserva El Ibérico, molti spagnoli voteranno pensando alla Brexit. Alcuni avvertono un senso di responsabilità, mentre altri sono distaccati dall’UE o critici riguardo alle modalità del voto.
Víctor Jiménez, cittadino spagnolo che lavora nel giornalismo finanziario, ha detto a El Ibérico che voterà perché è preoccupato per la campagna di estrema destra in Nord America “contro valori che consideriamo fondamentalmente europei, fondamentalmente democratici... valori che si allineano più strettamente con la politica europea dopo la Brexit”.
“Certo che voterò”, ha affermato Ferran Nogeroles, esperto di sistemi informatici e residente da lungo tempo in Inghilterra, “Come cittadino europeo voglio parlamentari che rappresentino i cittadini e che portino avanti questioni che mi stanno a cuore, come il sostegno all’Ucraina”.
Eduardo Ramos, anche lui nel settore IT, ha detto di aver sempre visto l’Unione Europea come “una macchina burocratica”, ancora più “inefficace” di fronte al conflitto israelo-palestinese. Ma ritiene anche che sia una “garanzia di democrazia” per la Spagna.
Circa 130.000 spagnoli sono registrati presso le autorità spagnole a Londra, Edimburgo e Manchester. Possono esprimere il loro voto presso i consolati dal 1° al 6 giugno o per posta entro il 4 giugno.
Alcuni non intendono votare perché sentono una “lontananza dall'UE”, come l'attrice Montserrat Roig de Puig. "Ho sempre visto le elezioni europee come una consultazione interna tra loro, non tra la gente comune", ha detto, aggiungendo tuttavia che la Brexit le ha fatto apprezzare di più “i diritti che ho come europea”.
Romania: “Non sono ancora guarito dal trauma della Brexit”
Le risposte a un sondaggio su Facebook condotto dal quotidiano rumeno Ziarulu Românesc offrono un quadro articolato. Se la maggior parte degli intervistati ha espresso l’intenzione di votare, altri hanno risposto negativamente, o hanno affermato di non sapere come fare.
Gli oltre 550.000 rumeni che vivono nel Regno Unito, secondo il censimento del 2021, potranno votare il 9 giugno nei seggi elettorali allestiti in tutto il Paese.
Il produttore di podcast Bogdan Cronț ha detto a Ziarulu Românesc: “Per chi come noi vive nel Regno Unito, parlare delle elezioni del Parlamento europeo ha un sapore dolce amaro. Gli echi della Brexit, sebbene temperati, sono ancora vivi… ma i rumeni sono europei, e il Regno Unito è anche un Paese europeo che intrattiene stretti rapporti con gli Stati membri dell’Ue”.
Anche l'avvocato Remus Robu, sposato con una spagnola, intende votare. “Sono europeo nel cuore e non sono ancora guarito dal trauma della Brexit”, ha detto. I suoi legami con l'Europa rimangono forti poiché i suoi figli studieranno lì e ha ancora contatti professionali con colleghi fuori dal Regno Unito.
Svezia: “Votare è un privilegio”
I circa 45.000 svedesi nel Regno Unito hanno iniziato a votare all'inizio di maggio presso l'ambasciata, i consolati o per posta.
Un post sull’account Instagram di London Swedes, il sito web della comunità svedese e scandinava, afferma: “Avendo vissuto il più grande caos di una rottura e le sue conseguenze qui nel Regno Unito (evento ufficialmente noto come Brexit), riconosco quale privilegio sia avere un voto, una voce nelle elezioni europee”.
Italia: “Un’ingiustizia il mancato voto da UK”
Per la prima volta, a causa della Brexit, gli oltre 500.000 italiani nel Regno Unito dovranno recarsi in Italia se vorranno votare.
Secondo la legge elettorale italiana solo le persone che vivono in un altro Stato membro dell'UE possono votare presso i consolati italiani per le elezioni del Parlamento europeo, e non è possibile il voto per corrispondenza o per procura.
In un sondaggio tra i nostri lettori, la quasi totalità delle risposte ha trasmesso rabbia e delusione. Il 97% ha definito la situazione “un’ingiustizia” e una “decisione antidemocratica”. Solo il 6% ha dichiarato che sarebbe andato in Italia a votare, anche se il 94% avrebbe voluto parteciparvi.
“Non è colpa degli italiani residenti in Gran Bretagna se il Paese decide di lasciare l’UE”, ha detto un potenziale elettore, mentre altri hanno fatto notare come l’Italia sia l’unico tra i grandi paesi europei a non consentire il voto dal Regno Unito.
“È un’anomalia tutta italiana”, sostiene un altro intervistato. "La mia compagna, cittadina francese, voterà facilmente al suo consolato a Londra."
Francia: “Brexit ha dimostrato l’importanza dell’UE”
Se i francesi residenti a Londra possono votare facilmente, non è così per chi vive fuori dalla capitale.
Diversi cittadini francesi hanno detto che non voteranno a causa dei costi e del tempo necessari per recarsi a Londra, riferisce French Morning London. Una coppia si è lamentata di dover pagare 70 sterline per viaggiare da Cambridge a Wembley.
Clémence, anche lei residente a Cambridge, voterà, principalmente per limitare la rappresentanza dell’estrema destra al Parlamento europeo. “È troppo importante”, ha detto. Clémence non ha votato nel 2019 ma ora capisce che “l’Unione europea è molto più della PAC [politica agricola comune]” e che il parlamento potrebbe “incoraggiare o imporre alcune pratiche, come il divieto dell’uso dei sacchetti di plastica”.
Un'altra cittadina francese, Sabrina, voterà per procura. Ritiene che il voto sia una questione di diritti e doveri e che dovrebbe essere reso obbligatorio. La Brexit, sostiene, “ha dimostrato l’importanza del parlamento” nei negoziati con il Regno Unito, ha affermato.
Sabina ritiene che il Parlamento europeo svolga un ruolo centrale nella vita quotidiana dei cittadini francesi, poiché “molte leggi europee prevalgono su quelle nazionali e sono quindi importanti quanto quelle votate dal parlamento francese”.
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Europe Street News e con le testate French Morning London, El Ibérico, Londra Italia, Londynek e Ziarul Românesc nell'ambito di un progetto di informazione pubblica sulle elezioni europee finanziato dal Parlamento Europeo.
Foto: Luke/ Unsplash