Si semplificano i requisiti per il Settled Status: ora bastano 30 mesi di presenza in cinque anni
Viene meno l'obbligo di aver vissuto nel Regno Unito senza assenze superiori ai sei mesi.
Finalmente il ministero dell’Interno britannico ha una buona notizia per molti cittadini europei che vivono nel Regno Unito: a partire dal 16 luglio 2025, sono cambiate le regole sulla cosiddetta "residenza continuativa", uno dei requisiti principali per ottenere il settled status, ovvero il diritto a restare nel Paese a tempo indeterminato.
Il cambiamento riguarda chi è già titolare di pre-settled status, lo status temporaneo concesso ai cittadini dell’Unione Europea, EEA e Svizzera arrivati nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020, ovvero prima della Brexit-date.
Finora, per poter ottenere il settled status era necessario dimostrare di aver vissuto nel Regno Unito senza assenze significative per almeno cinque anni consecutivi. Questo voleve dire non essere stati assenti dal Paese per più di sei mesi in ogni periodo di 12 mesi, salvo eccezioni specifiche, e riuscire a provarlo con prove documentali. Un criterio che molti hanno avuto difficolta’ a comprendere in quanto effettivamente poco chiaro.
I 12 mesi entro i quali non si doveva essere assenti per più di sei mesi, erano “rolling” cioè le assenze non andavano calcolate per ogni anno solare, o fiscale, o a ritroso dal giorno di invio della domanda, ma in qualsivoglia periodo del quinquennio.
Con le modifiche introdotte dall’Home Office, il requisito subisce profonde modifiche in grado di impattare su un altissimo numero di richiedenti.
Dal 16 luglio 2025 è sufficiente dimostrare aver vissuto nel Regno Unito per almeno 30 mesi (due anni e mezzo) negli ultimi cinque anni, per conservare il diritto al settled status. In altre parole, non è più necessario eseguire difficili calcoli, ma dovrebbe essere sufficiente sommare 30 mesi di residenza, anche intervallata da periodi all’estero, per riuscire ad ottenere il permesso di residenza permanente.
Questa modifica risponde a una delle principali critiche mosse al sistema ovvero l’eccessiva severita’ nei confronti di chi ha lasciato il Paese per motivi di studio, lavoro o familiari, o a causa del covid, perdendo il diritto al settled status per aver superato i limiti di assenza consentiti.
Il cambiamento ha effetto sia per chi, avendo già il pre-settled status, presenta una domanda di settled status, sia per chi è incluso nel processo automatico di aggiornamento dello status avviato dal governo a partire dal gennaio 2025. Questo sistema prevede che, dove possibile, i pre-settled status vengano convertiti automaticamente in settled status, senza bisogno di fare una nuova domanda, se i controlli incrociati che l’Home Office fa con l’ufficio tasse HMRC, confermano la presenza fisica del titolare di pre-settled.
Attenzione: questa modifica non si applica a chi fa domanda per la prima volta all’EU Settlement Scheme, ma solo a chi ha già ottenuto il pre-settled status.
Per chi, già detentore del pre-settled status, ha una domanda in corso o ha ricevuto un rifiuto legato alla residenza continuativa, potrebbe valere la pena rivalutare la propria posizione alla luce delle nuove regole. In molti casi sarà possibile ripresentare la domanda o presentare appello, soprattutto se si dispone di documentazione sufficiente a dimostrare i 30 mesi complessivi di presenza nel Regno Unito.
Il consiglio, come sempre, è di documentare con attenzione i periodi di permanenza, conservando prove come estratti conto bancari con transazioni in UK, buste paga, bollette o dichiarazioni fiscali.
Con questa modifica, il governo britannico intende risolvere una delle ambiguità più controverse del sistema post-Brexit e garantire maggiore stabilità ai cittadini europei che hanno scelto di fare del Regno Unito la propria casa. Resta da vedere come il cambiamento verrà applicato in pratica, nella speranza che possa essere esteso anche a chi ha presentato domanda tardiva e a chi non è in possesso del pre-settled status.
L’autrice di questo articolo è l’avvocato Gabriella Bettiga, director di MGBe Legal. Per contattarla gabriella@mgbelegal.com