Elezioni Europee: vincitori e vinti
Guadagnano i partiti di destra, cadono i governi nazionali, ma non cambiano gli equilibri a Bruxelles.
I partiti conservatori sono emersi come vincitori delle elezioni del Parlamento europeo del 2024 insieme all’estrema destra, che ha ottenuto guadagni significativi in diversi Stati membri dell’UE, mentre i Verdi e i liberali hanno registrato perdite.
In alcuni paesi, i risultati del voto hanno portato a evoluzioni inattese. In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha chiesto elezioni parlamentari anticipate dopo che il suo partito, Renaissance, ha ricevuto il 14% dei voti mentre il National Rally (Rassemblement National) di estrema destra, ha ottenuto il 31%. In Belgio, il primo ministro Alexander De Croo si è dimesso dopo la sconfitta del partito Open VLD.
Ma come scrive il quotidiano portoghese Público, l’impatto di queste elezioni europee potrebbe farsi sentire più nelle varie capitali che a Bruxelles. “I risultati di domenica hanno causato terremoti in diversi governi, ma non hanno spostato le placche tettoniche nel Parlamento europeo”, afferma il giornale.
Nonostante l’ascesa dell’estrema destra, si prevede che l’attuale maggioranza centrista resisterà, ma potrebbero esserci impatti nell’adozione di politiche future, come quelle sull’immigrazione e sull’ambiente.
Sulla base dei risultati provvisori disponibili [aggiornati al 16 giugno], il conservatore Partito Popolare Europeo (PPE), vincitore in Germania, Spagna, Polonia, Bulgaria, Slovenia, Lussemburgo, Cipro, Lettonia, Lituania, Estonia, Finlandia, Croazia e Grecia, resterà il gruppo più numeroso con 190 posti su 720, 14 in più rispetto al 2019.
L’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D) ha vinto in Svezia, Romania, Portogallo, Paesi Bassi (con i Verdi) e Malta, ma ha perso terreno in Germania. Si prevede che il gruppo avrà 136 seggi, rispetto ai 139 del 2019.
I liberali hanno subito una grave sconfitta in Francia, ma hanno vinto in Slovacchia e Repubblica ceca. Il gruppo Renew Europe dovrebbe avere 80 seggi, 22 in meno rispetto al 2019.
Si rafforza il gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR), forte della vittoria in Italia con Fratelli d’Italia, ottenendo almeno 76 seggi, 7 in più rispetto alle scorse elezioni.
Il gruppo di estrema destra Identità e Democrazia (ID) ha vinto in Francia, Belgio e Austria ed è sulla buona strada per ottenere 58 seggi rispetto ai 49 del 2019. In Germania, il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) è stato il secondo partito più votato dopo i cristiano-democratici e prima dei socialdemocratici del cancelliere Scholz.
I Verdi hanno vinto in Danimarca ma hanno registrato anche forti sconfitte ottenendo 52 seggi in totale, dagli attuali 71, mentre il gruppo della Sinistra dovrebbe avere 39 seggi, rispetto agli attuali 37.
Sono risultati ancora provissori: quasi 90 membri eletti devono ancora dichiarare la propria affiliazione. Sono stati eletti complessivamente 720 membri per un mandato di 5 anni. Il numero è aumentato di 15 a causa degli aggiustamenti dovuti al ritiro del Regno Unito dall’UE e ai cambiamenti demografici.
Cosa succede adesso
La sessione inaugurale del nuovo parlamento si terrà il 16 luglio a Strasburgo. Sono in corso colloqui per formare gruppi politici, le “famiglie” di partiti con membri eletti che condividono la stessa ideologia.
Sulla base dei risultati del voto, nella riunione del 27 e 28 giugno i leader dei paesi dell'UE nomineranno il presidente della Commissione europea, che dovrà ricevere il voto di fiducia del Parlamento. Il 17 giugno si svolgerà una riunione informale del Consiglio europeo per discutere le nomine per le più alte cariche dell’UE.
L’attuale presidente Ursula von der Leyen è la candidata del PPE alla presidenza della Commissione e probabilmente sarà confermata con il sostegno di S&D e Renew. Anche i Verdi hanno offerto il loro sostegno.
Ciascun governo, in consultazione con il presidente della Commissione, nominerà quindi un commissario, al quale il presidente eletto assegnerà un settore politico. In autunno le commissioni parlamentari competenti valuteranno se i candidati hanno le competenze per il ruolo, prima che l'Aula voti il consenso all'intera Commissione. Solo allora inizierà il lavoro legislativo.
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Europe Street News e con le testate French Morning London, El Ibérico, Londra Italia, Londynek e Ziarul Românesc nell'ambito di un progetto di informazione pubblica sulle elezioni europee finanziato dal Parlamento Europeo.