Dopo gli annunciati dodici giorni di disservizi lungo le linea dei trasporti su rotaia del Regno Unito, arrivano le proteste del personale addetto al controllo delle frontiere presso alcuni scali aeroportuali del paese.
Si tratta del personale della Border Force, il cui compito è principalmente il controllo passaporti in aeroporto di coloro che entrano nel Regno Unito, il quale ha deciso di scioperare per otto giorni a Natale, tra il 23 e il 31 dicembre, in molti degli scali del paese, tra cui quelli di Londra Heathrow e Gatwick. Lo ha annunciato il sindacato PCS (the Public and Commercial Services union).
Il segretario generale Mark Serwotka, ha affermato che gli scioperi “si intensificheranno” a meno che il governo non sia disposto “a mettere i soldi sul tavolo adesso” per far fronte alle difficoltà economiche dei lavoratori, molti dei quali “non possono permettersi di accendere il riscaldamento a casa“.
Oltre ai due scali londinesi, interessati saranno anche gli aeroporti di Birmingham, Cardiff, Glasgow e Manchester, e anche il porto di Newhaven. “Siamo in una piena crisi“, ha aggiunto il leader sindacale, riferendosi alla necessità di un adeguamento dei salari dei dipendenti pubblici – molti dei quali in gravi difficoltà economiche – all’inflazione record nel Regno Unito.
L’esecutivo Tory guidato da Rishi Sunak aveva già fatto sapere che intende ricorrere all’esercito soprattutto in caso di stop degli agenti addetti al controllo delle dogane. Proprio ieri, durante il settimanale Question Time ai Comuni, il premier aveva ribadito la linea dura promettendo leggi più severe proprio sugli scioperi.
Infatti, ricordiamo, che oltre al personale del trasporto su rotaia e a quello aeroportuale sono pronti a incrociare le braccia anche altre categorie del settore pubblico, tra loro infermieri e paramedici.