La tanto attesa trasferta londinese si rivela una brutta doccia fredda per il Milan. Gioca male e perde 3-0 con un Chelsea non irresistibile ma preciso, messo meglio in campo e pronto a sfruttare le occasioni create.
La partita è stata equilibrata solo per i primi minuti, Ma dopo un’inizio promettente, il Milan perde il controllo del gioco e lascia l’iniziativa al Chelsea. È la squadra di Potter a essere pericolosa in una serie di occasioni. Al 23mo Thiago Silva, lasciato colpevolmente solo su calcio d’angolo, colpisce di testa verso la porta. Tatarusanu respinge. Nel corner successivo la scena si ripete. Stavolta la risposta del portiere milanese è incerta, Ia palla danza in area, con la difesa rossonera incapace di mandarla via, fino a quando Fofana non la spinge in rete.
Il Milan prova a riprendere la partita, ma senza fiducia e brillantezza. Il Chelsea chiude gli spazi con efficacia, sfiora il raddoppio al 32mo (goal di Mason Mount annullato per fuorigioco), mentre per i rossoneri diventa difficile persino superare la metà campo. L’unico guizzo arriva in finale di tempo. Tonali indovina un lancio per Leao che entra in area piccola, dribbla un paio di giocatori e la mette al centro ma De Keteleare prima e Krunic dopo non riescono a metterla dentro da pochi metri.
Nella ripresa le cose vanno, se possibile, ancora peggio. Il Milan rimane sterile mentre il Chelsea continua a pressare creando occasioni da goal. Il raddoppio lo sigla al 55mo Aubemayang, con un tocco al volo su cross di James, mentre la difesa milanista sembra essere in vacanza. Il colpo di grazia arriva al 61mo quando James, uno dei migliori in campo, infila Tatarusanu con un tiro preciso e violento dall’angolo dell’area piccola. Sotto di tre goal, senza prospettiva di riaprire la partita, uno sconsolato Pioli decide di togliere giocatori importanti come Leao, Bennacer e Giroud, meglio preservarli per le prossime sfide. I nuovi entrati fanno bene, sopratutto Brahim e Gabbia, ma la partita è ormai decisa e nella mezzora finale succede ben poco.
Tra i rossoneri hanno pesato come macigni le tante assenze. Tatarasanu in porta non aiuta la costruzione del gioco come Maignan, offre poca sicurezza sulle palle alte e ha le sue colpe sia nel primo che nel secondo goal. Krunic, costretto a giocare a destra per sopperire alla mancanza di Messias e Saelemakers, non è riuscito a incidere. Ballo-Tourè non vale Hernandez, e Dest, schierato al posto di Calabria, ha giocato una partita imbarazzante, sbagliando passaggi semplici e non riuscendo a liberarsi mai dalla marcatura di Chilwell.
A fallire l’appuntamento è stato anche Charles De Keteleare, il gioiellino belga sul quale il Milan ha investito cosí tanto. Il giocatore appare intimidito, privo di idee, incerto. Un problema già visto in campionato, ma che a Stamford Bridge è apparso in tutta la sua entità. La prima stagione in Serie A è sempre difficile per chi arriva da un compionato come quello belga, ma dal giovane talento tutti si aspettavano di più.
In una squadra cosí rimaneggiata, neanche i titolari sono riusciti ad incidere. Giroud è stato inefficace mentre Kalulu e Tomori sono apparsi distratti in difesa. Si salvano Tonali e Bennacer, lottatori fino alla fine, e Leao, che con un paio di accelerazioni fulminanti ha creato le uniche vere occasioni da goal per i rossoneri.

Nel dopo partita Pioli evita di parlare dei singoli e sposta il focus sulla squadra “Abbiamo fatto troppo poco per le nostre qualità” Ci voleva molta piú pazienza, palleggiare meglio, loro hanno preso fiducia e ci hanno messo in difficoltà. dopo il secondo goal non siamo stati piú squadra.”. Un atteggiamento comprensibile da parte del coach, che deve difendere il morale di tutti i giocatori, ma l’inadeguatezza di alcuni giocatori (Dest su tutti) è apparsa evidente, e sicuramente influenzerà le prossime scelte di formazione
“È una sconfitta pesante” ammette Pioli, conscio che adesso la qualificazione nel girone appare a rischio. Ma pesa anche in ottica campionato, avendo messo a nudo le criticità della rosa del Milan. A lui e al suo team spetta ora il compito di trovare le soluzioni adatte per la partita di ritorno a San Siro, fra meno di una settimana, e per lo scontro con la Juventus di sabato.