“Sacked in the morning” (licenziato domattina) gli hanno cantato lunedi scorso i tifosi del Leicester, vittorioso per 2-1 contro i Blues. Jose Mourinho ha resistito due giorni in piú, ma la sua sorte era segnata, e da questa mattina non è piú l’allenatore del Chelsea.
Inevitabile la decisione di Abramovich. Nonostante la qualificazione in Champions League, la situazione della squadra di west London è a dir poco disastrosa, e Mourinho se ne deve assumere la responsabilità. In Premier League, i Blues hanno raccolto solo 15 punti dopo 16 partite, una media da retrocessione, ma soprattutto non sono mai riusciti ad esprimere un calcio all’altezza del blasone della squadra, pallida copia di quella che ha vinto il titolo la passata stagione.
Chelsea Football Club and Jose Mourinho have today parted company by mutual consent. https://t.co/YYJaxxdE36
— Chelsea FC (@ChelseaFC) December 17, 2015
Il licenziamento di Mourinho arriva per “mutual consent“. Tradotto in italiano significa che il Chelsea e Mourinho hanno raggiunto un accordo sull’entità della liquidazione. “Sia Jose che il Board concordano che i risultati in questa stagione non sono stati sufficientemente buoni e credono che una separazione sia nell’interesse di entrambe le parti” recita lo scarno comunicato del Chelsea, che però aggiunge: “Vogliono che sia chiaro che Jose ci lascia in amicizia, e rimarrà sempre una figura significativa, rispettata ed amata al Chelsea. Sarà sempre il benvenuto a Stamford Bridge.“.
Scatta adesso la ricerca del sostituto. Forse un altro ritorno (Ancelotti?) oppure un altro vincente (Guardiola) o un astro nascente (Simeone). Peccato solo che Claudio Ranieri sia impegnato con il Leicester…
Londra, 17/12/2015
foto: sito ChelseaFC