L’anno accademico che inizia nel settembre 2019 potrebbe essere l’ultimo nel quale gli studenti europei potranno accedere alle università del Regno Unito alle stesse condizioni agevolate riservate ai cittadini britannici.
Con lo spettro della Brexit che incombe a fine ottobre, infatti, c’è il rischio che in futuro gli allievi in arrivo dal Vecchio Continente non possano più pagare la stessa tassa corrisposta dagli inglesi (9250 sterline l’anno), ma debbano sborsare somme decisamente superiori, come accade a coloro che provengono da oltre Oceano.
Una ragione in più per pensare di cominciare al più presto un’avventura all’estero, approfittando del fatto che l’educazione superiore offerta dal Regno Unito risulta ancora accessibile.
Il panorama è molto variegato – Orientarsi nelle offerte disponibili, però, non è semplice. Anche perché il ventaglio è davvero ampio. Secondo una statistica, nel Regno Unito nel 2016-2017 erano attive 162 istituzioni educative, tra università (132) e college per l’istruzione superiore. In tutto accoglievano due milioni e 320mila studenti iscritti, di cui 134.835 provenienti da paesi europei.
Nell’elenco 2019 del Times, che stila una classifica annuale sui migliori atenei, invece, figurano oltre novanta nomi. I primi due sono Oxford e Cambridge, seguiti da tre università di Londra: Imperial College London, Ucl e London School of Economics.
Nella capitale inglese si trovano, comunque, almeno venti delle migliori realtà per chi cerca un’educazione di alto profilo, ma anche la Scozia (dove peraltro gli europei non pagano tasse e invece gli inglesi sì) si distingue.
A caccia di allievi con il marketing – Insomma l’offerta è ampia e le proposte rivolte ai giovani allievi pure. Tanto che, come ha rivelato di recente un’indagine del Guardian, le università investono centinaia di migliaia di sterline nel marketing pur di accaparrarsi allievi.
Campagne digitali e sui social media sono una delle primarie aree di impegno, con i diciottenni come target privilegiato. Spesso, poi, secondo il quotidiano, a spendere di più sono le università relativamente nuove o meno affermate.
Secondo il Guardian quella che ha dedicato i maggiori fondi tra il 2017 e 2018 in marketing è stata l’Università of Central Lancashire, che ha speso 3,4 milioni di sterline nelle sue campagne. La University di West of England, invece, ha destinato a questo scopo tre milioni di sterline, seguita da Middlesex con 2,6 milioni e Glouchestershire con 1,9 milioni.
Una fiera aiuta ad orientarsi – Un bombardamento di informazioni, che potrebbe finire per mettere in difficoltà soprattutto i giovani stranieri. Per capire meglio i meccanismi, le prospettive, le successive occasioni di lavoro, conviene dunque affidarsi a degli esperti.
L’occasione ideale è la University Fair organizzata a Londra per sabato 18 maggio da Si Uk, che si occupa di consulenze per i giovani stranieri che vogliono studiare nel Regno Unito. La fiera, che è la più grande del paese, è pensata per aiutare gli studenti a informarsi e a trovare un posto nel Regno Unito.
Saranno presenti rappresentanti di cento diverse università, pronte a proporre i loro programmi, oltre al team di esperti di SI-UK, che si occuperà di fornire informazioni e dettagli attraverso workshop, presentazioni e incontri individuali. La partecipazione è gratuita, basta solo registrarsi online al sito di Si Uk. Durante la fiera al Royal Lancaster di Londra, che dura dalle 12 alle 17, poi, alcuni studenti potranno anche ricevere direttamente un’offerta per la loro futura carriera dalle università britanniche.
A disposizioni di candidati e genitori, infine, ci saranno anche dei consulenti che spiegheranno come ottenere finanziamenti, sconti, borse di studio e come organizzarsi per avere dei lavoretti, mentre si frequentano le lezioni, senza però compromettere i risultati.
Articolo realizzato in collaborazione con SI-UK, società specializzata nell’assistere studenti internazionali interessati a frequentare l’università UK. Per maggiori informazioni visita il sito www.studyin-uk.com.