Dagli economisti della Banca Mondiale arriva la notizia che gli italiani sono diventati, in media, più ricchi dei britannici.
Il parametro di riferimento è il reddito pro capite, ovvero il prodotto interno lordo del paese diviso per il numero di abitanti, e aggiustato per tenere in conto il costo della vita.
Secondo le ultime stime, il PIL pro capite italiano è di 51.906 euro, superando di poco i 51.713 euro del Regno Unito. Una differenza minima, ma che certifica un ‘sorpasso’ dal forte valore simbolico.
Per interpretare correttamente questo risultato bisogna guardare non tanto alla crescita del PIL — simile nei due Paesi negli ultimi anni — quanto all’andamento demografico, cioè al denominatore del calcolo.
Dal 2015 al 2025, la popolazione britannica è aumentata del 5,5%, passando da 65,4 a oltre 69 milioni di abitanti. Nello stesso periodo, l’Italia è scesa da 60,2 a 59,1 milioni, una diminuzione dell’1.8%.
In altre parole, mentre nel Regno Unito la torta della ricchezza viene divisa fra un numero maggiore di commensali, in Italia — dove siamo sempre di meno — a ciascuno spetta una fetta più grande. Come recita un detto siciliano: “chiù picca semu e megghiu na passamu” (meno siamo, meglio stiamo).
Nel Regno Unito la notizia è stata accolta con un certo disincanto, quasi come una sconfitta. Il reddito pro capite viene percepito non solo come misura della ricchezza, ma anche della qualità della vita. Scivolare dietro l’Italia in questa classifica è un segnale che molti commentatori hanno considerato preoccupante.
I media più vicini alla destra, come il Telegraph, hanno puntato il dito contro le politiche del governo laburista, accusato di impoverire il Paese e di favorire un’eccessiva immigrazione.
“Persino l’Italia è più ricca della Gran Bretagna socialista di Starmer”, ha titolato il quotidiano, lasciando trasparire tra le righe un misto di sorpresa, invidia e ammirazione per il nostro Paese. Gli ha fatto eco il Times, che in un editoriale ha scritto: “La fiduciosa Italia ci mostra come si fa a rialzarsi”.
Naturalmente sappiamo bene che la situazione italiana non è esattamente rose e fiori. Il nostro Paese continua a convivere con problemi economici e sociali profondi: un debito pubblico tra i più alti al mondo, redditi stagnanti, e un divario Nord-Sud che non accenna a ridursi.
Eppure, nel confronto con il Regno Unito, l’Italia oggi appare in una luce diversa: da “malato d’Europa” a modello inatteso e fonte di ispirazione.
Skibidi? Ma sei Delulu
La lingua inglese continua ad evolvere a ritmi incessanti. Nel corso del 2025, il Cambridge Dictionary ha aggiunto ben seimila nuove parole, alcune delle quali arrivano dritte dal mondo di internet e della TikTok generation.
Una parola dal senso misterioso, almeno per i non GenZ, è “skibidi”. Secondo il Cambridge Dictionary può avere significati diversi, come 'cool' o 'bad', ma i giovanissimi la usano anche senza un senso preciso, solo per aggiungere colore al proprio linguaggio (esempio: “What the skibidi are you doing?”).
Piú diretto è il significato di “delulu” (da delusional), definito come “credere in qualcosa che non è reale o vero, perchè si sceglie di farlo”. Una parola, scrive il Guardian, “associata a un mondo di post-verità in cui le convinzioni personali sono più importanti della realtà.”
La prossima volta che vedrete Zuckerberg, Bezos e compagni potrete riferirli a loro come a una broligarchy (“un gruppo ristretto di uomini proprietari di aziende tecnologici, molto ricchi e potenti”), altra parola inclusa nel nuovo dizionario.
Infine, tra i neologismi dell’anno non si può non includere tradwife, definita come “una moglie che celebra il suo ruolo ‘tradizionale’ postando spesso sui social media”.
In breve
Pasta Evangelists (parte del Gruppo Barilla) intende aprire 100 nuovi ristoranti nel Regno Unito.
Non c’è solo Salvini: il Municipio di Oxford sta spendendo 14 milioni di sterline per costruire un ponte che non serve a nessuno.
Da quando in UK è obbligatorio dimostrare la maggiore età per accedere ai siti porno è aumentato l’uso delle VPN.
Scozia piú vicina: Wizz Air lancia i voli diretti Roma-Glasgow e Malpensa-Glasgow.
Appuntamenti
19 Settembre 2025 - Liberato (Troxy)
28 Settembre 2025 - Damiano David (Roundhouse)
5 Ottobre 2025 - Alfa (Scala London)
11 Novembre 2025 - Roberto Bolle and Friends (Sadler Wells)
7 Dicembre 2025 - Marco Mengoni (O2 Forum Kentish Town, London)
17 Aprile 2026 - Nek (Union Chapel)
28-29 Aprile 2026 - Ludovico Einaudi piano solo (Royal Albert Hall)
9 Maggio 2026 - Ligabue (O2 Shepherd’s Bush)
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