Confusione per i cittadini in attesa del Settled Status: devono richiedere l'ETA?
Il parere dell'avvocato Gabriella Bettiga
Negli ultimi anni, le normative migratorie del Regno Unito hanno subito numerosi cambiamenti, e lo schema EUSS, inizialmente presentato come semplificato rispetto alle regole di immigrazione relative a cittadini non-EEA, è diventato uno dei sistemi più complessi a causa di continui aggiornamenti subiti nel corso degli anni.
L’introduzine dell’ Electronic Travel Authorisation (ETA) in vigore per i cittadini EEA dal 2 aprile 2025, ha creato un nuovo problema per i cittadini dello Spazio Economico Europeo (EEA) che hanno un Certificate of Application (CoA) nell'ambito dello EU Settlement Scheme (EUSS).
Non e’ affatto chiaro se chi si trova in questa situazione debba richiedere l’ETA prima di (ri)entrare in UK.
Cosa e’ il CoA?
Il CoA è un documento rilasciato dal UK Visas and Immigration (UKVI) a chi ha presentato una domanda nell'ambito dello schema EUSS. Questo certificato serve come prova che l'applicazione è stata ricevuta, e’ considerata valida ed è in fase di valutazione.
Chi deve richiedere un ETA?
L'ETA è un'autorizzazione elettronica introdotta dal governo britannico per regolamentare l'ingresso di visitatori e “lavoratori creativi”, una particolare categoria di lavoratori temporanei che intendono entrare in UK per svolgere attività artistiche o culturali, come attori, musicisti, ballerini, artisti visivi e altri professionisti dello spettacolo.
Secondo le regole di immigrazione britanniche, un ETA può essere richiesto solo da chi:
Entra nel Regno Unito come visitatore per un massimo di sei mesi.
È un lavoratore creativo
Ora e’ chiaro che chi possiede un CoA nell'ambito dell'EUSS non rientra in queste categorie e, di conseguenza, non può richiedere un ETA.
Il problema per chi ha un CoA
La confusione nasce dal fatto che, pur non potendo richiedere un ETA, chi ha un CoA non ha uno status definitivo che garantisca l'ingresso nel Regno Unito. Questo crea una situazione paradossale per un’ampia categoria di persone che non dovrebbero avere bisogno di fare un ETA, ma potrebbero essere bloccati dalle compagnie aeree o dai controlli di frontiera.
Infatti, le linee guida del governo britannico per i vettori aerei stabiliscono chiaramente che un Certificate of Application non è una prova sufficiente di status. Questo significa che a molte persone con un CoA potrebbe essere impedito l’imbarco, nonostante il fatto che lnella maggior parte dei casi avrebbero diritto di ingresso alla frontiera.
Conclusione
La complessa situazione che coinvolge i cittadini EEA con un CoA ha portato gruppi di supporto, associazioni di tutela dei diritti dei migranti e studi legali a contattare UKVI ed il governo britannico per cercare una soluzione chiara e definitiva. L'obiettivo principale è garantire che queste persone possano viaggiare senza ostacoli, evitando inutili rifiuti all'imbarco da parte delle compagnie aeree.
Attualmente, pare che la mancanza di ETA da parte di cittadini EEA non dovrebbe necessariamente comportare problemi all’imbarco, ma la mancanza indicazioni precise ai vettori e ai cittadini genera incertezza e rischio. Il pericolo maggiore è che, senza un chiarimento ufficiale, alcuni vettori possano comunque impedire l'imbarco, creando disagi significativi per chi ha un diritto di entrare nel Regno Unito.
Ci si augura che le autorità forniscano una risposta tempestiva per garantire che coloro che hanno un'applicazione in corso possano viaggiare senza problemi.