Agevolazioni fiscali e meno tasse di successione: i vantaggi del rientro in Italia
La newsletter di Sabato 4 Ottobre
Vivere a Londra, lo sappiamo, è costoso. Morirci lo è ancora di piú.
Colpa delle tasse di successione, che nel Regno Unito raggiungono livelli draconiani: alla morte dei genitori, i figli devono pagare sul patrimonio un’aliquota del 40%, con una franchigia di sole 325mila sterline.
Una tassazione severa che affonda le radici nella storia e nella cultura britannica. La ricchezza, secondo la tradizione anglosassone, deve circolare ed essere redistribuita, evitando che si tramandi intatta di generazione in generazione. Uno strumento di mobilità sociale, almeno in teoria.
Introdotta nel 1894 per colpire le grandi fortune, oggi la tassa grava sempre più sulla classe media. È sufficiente possedere un’immobile a Londra per superare facilmente la soglia di esenzione, costringendo spesso gli eredi a venderla per pagare la successione.
Al confronto l’Italia è praticamente un paradiso fiscale: nel nostro paese, chi eredita dai genitori paga il 4% con una franchigia di un milione di euro. L’aliquota arriva al massimo all’8% in caso di parenti lontani o altri eredi.
Un trattamento decisamente piú generoso, che consente di mantenere pressoché intatto il patrimonio familiare nel passaggio tra generazioni.
Per i tanti italiani non più giovanissimi che vivono nel Regno Unito, questa differenza rappresenta un argomento finanziariamente allettante a favore del rientro in Italia. Attenzione, però: il ritorno va pianificato con anticipo ed eseguito con cautela, per evitare di restare esposti al fisco britannico.
Una norma introdotta di recente stabilisce infatti che chi è stato residente fiscale nel Regno Unito per almeno 10 dei 20 anni precedenti venga considerato “long term resident” e rimanga soggetto alle regole sulle successioni per alcuni anni dopo aver lasciato il Paese.
In pratica, pur essendo rientrati in Italia da anni, si rimane soggetti alle regole di Sua Maestà, e si rischia di finire sotto il tiro incrociato sia di HMRC che dell’Agenzia delle Entrate.
Di tutto questo si è parlato Giovedì 2 Ottobre al Consolato Generale di Londra, gremito per l’occasione, in un incontro con tre esperti: il fiscalista Paolo Minà e gli avvocati Matteo Castelli e Marco Paracchi, moderati da Chiara Ciroldi.
I relatori hanno offerto un’ampia panoramica delle normative dei due paesi, dalla Convenzione del 1966 che evita la doppia imposizione, fino alle regole che disciplinano le donazioni in vita (esentasse nel Regno Unito se trascorsi sette anni).
Il quadro che emerge è quello di un panorama legislativo complesso, per navigare il quale è consigliabile farsi assistere da un professionista.
Tasse di successione a parte, il rientro in Italia può portare anche notevoli vantaggi “in vita”, grazie alle agevolazioni fiscali per chi decide di rimpatriare.
Introdotte nel 2016, e aggiornate nel 2024, queste misure permettono di usufruire di un’esenzione dalle tasse del 50% del reddito imponibile, fino a un massimo di 600mila euro, per cinque anni. Ne può beneficiare chiunque rientri in Italia dopo avere vissuto all’estero per almeno tre anni.
Ancora piú generosi sono i benefici per ricercatori e docenti universitari: per loro vale una esenzione del 90% del reddito per sei anni, estendibili fino a tredici in caso di figli minorenni a carico.
Incentivi fiscali, per chi si interroga sul rientro in patria, possono fare pendere la bilancia a favore del Bel Paese.
Unica avvertenza: studiare bene le normative e affidarsi a un professionista del settore.
Un festival italiano a Brighton
È iniziata ieri con una talk di Marco Montemagno, e durerà fino al 24 Ottobre la prima edizione del Brighton Italian Festival, una celebrazione della cultura italiana che promette “musica, cibo, vino, comicità, arte, conferenze, workshop, Vespa e tante esperienze di lifestyle ispirate a un mix equilibrato tra Brighton e l’Italia”.
Ideato e organizzato da William Ranieri, il festival segue il formato “alla Fringe”, con eventi in varie location di Brighton e un calendario ricco di eventi, incluso un concerto lirico nella Paganini Room dell’Old Ship Hotel, dove lo stesso Paganini suonò nel 1831.
In breve
Torna domenica 23 novembre l’Italy Run, la mini-maratona italiana di Londra (5km) organizzata dal Consolato.
All’interno della Royal Opera House ha aperto il ristorante “Cicoria” della chef italo-britannico Angela Hartnett.
Francesco Mazzei torna a Londra: aprirà a Novembre il suo nuovo ristorante “Mezzogiorno” all’interno dell’hotel Corinthia.
Il cantautore Lucio Corsi si esibirà a Londra, all’O2 Shepherds Bush, martedì 10 febbraio 2026 (biglietti in vendita a partire al costo di £39.40)
Intanto Ultimo, che in Italia riempie gli stadi, a Londra ha cantato in un pub di Brixton davanti a 300 persone (scolandosi parecchie Guinness).
Revolut ha aperto un nuovo mega-headquarter a Canary Wharf e si prepara ad assumere un migliaio di persone in UK.
Effetti del Climate Change: adesso in Inghilterra si coltiva il riso.
Per la prima volta nella storia, una donna è stata scelta per il ruolo di Arcivescovo di Canterbury, leader spirituale della Church of England.
I soldi del Monopoli finalmente hanno valore! La Royal Mint ha emesso una moneta da 50p dedicata al celebre gioco da tavolo (solo per collezionisti, costo £15).
Appuntamenti
5 Ottobre 2025 - Alfa (Scala London)
17 Ottobre 2025 - Gianluca Petrella “Cosmic Renaissance” - (Ronnie Scott’s)
11 Novembre 2025 - Roberto Bolle and Friends (Sadler Wells)
23 Novembre 2025 - Italy Run (Holland Park/Kensington)
7 Dicembre 2025 - Marco Mengoni (O2 Forum Kentish Town, London)
10 Febbraio 2026 - Lucio Corsi (O2 Shepherds Bush)
17 Aprile 2026 - Nek (Union Chapel)
28-29 Aprile 2026 - Ludovico Einaudi piano solo (Royal Albert Hall)
9 Maggio 2026 - Ligabue (O2 Shepherd’s Bush)
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