NHS programma di vendere i dati dei pazienti. In UK scatta la petizione

Su Change.org una raccolta firme per prevenire la vendita delle informazioni che, si stima, vale fino a 10 miliardi di sterline

NHS programma di vendere i dati dei pazienti. In UK scatta la petizione

 

Sono quasi 240mila le firme raccolte in poche settimana su Change.org contro la condivisione di dati ed informazioni che saranno raccolti dall’HNS, il sistema sanitario britannico, e accessibili, previo pagamento, ad enti terzi.

Dal primo settembre, infatti, NHS Digital, la piattaforma deputata alla raccolta e organizzazione della massa di dati a disposizione del Sistema sanitario nazionale, condividerà questo patrimonio informativo “per migliorare la salute di tutti, raccogliendo i dati dei pazienti, per esempio, ai fini di monitorare la sicurezza e l’effettività delle cure, per panificare come realizzare un migliore servizio sanitario, prevenire la diffusione di malattie e identificare nuovi trattamenti e medicinali” comunicano dall’ente sanitario pubblico.

Nulla di nuovo, in realtà. Da sempre i medici di base mettono a disposizione del sistema una serie di informazioni su pazienti e relative malattie. Quello che cambia, invece, è che questi dati saranno raccolti per essere condivisi con soggetti terzi.  Una lista aperta di potenziali utilizzatori che spazia da agenzie governative, case farmaceutiche ed enti di ricerca che svolgono trial medici. 

Non potranno essere utilizzati ai fini di pubblicità né messi a disposizione di compagnie assicuratrici, certo, ma il rischio che queste informazioni siano offerte a società private a scopo di lucro è concreto. 

Almeno è questo uno dei principali timori di openDemocracy che, lanciando l’hastag #NHSDataGrab, ha sfidato il governo Johnson a ripensare la modalità di condivisione dei dati sensibili dei pazienti, nonché estendere la deadline per chiedere l’esclusione dal monitoraggio.  

Secondo openDemocracy, infatti, “il patrimonio di informazione sanitarie è insieme delicato e di grande valore”. Parliamo di una stima intorno ai 10 miliardi di sterline che offre dettagli sulle più disparate prestazioni e informazioni: dalle diagnosi ai medicinali utilizzati passando per malattie sessualmente infettive e dipendenze. 

È per questo che openDemocracy si unisce ai medici di base e avvocati in campo per rovesciare il principio di raccolta automatica. Ad oggi, infatti, è possibile chiedere al proprio medico di base di essere esclusi da tale profilazione. Tuttavia chi non lo farà entro il 25 agosto, offrirà il proprio tacito consenso. 

Per tale motivo che openDemocracy, Foxglove e la rete di volontari contro il progetto di raccolta  auspicano “l’apertura di un’ampia consultazione e una campagna di informazione che culmini con l’abbandono del progetto di condivisione di questo immenso patrimonio informativo con società private che operano per scopi di lucro”. 

A questo indirizzo è possibile consultare la pagina ufficiale dell’NHS dedica proprio all’utilizzo dei dati sensibili, mentre a questo indirizzo è possibile trovare tutti i dettagli della raccolta firme su Change.org