Fine di un’epoca: dopo 10 anni la Bank of England aumenta i tassi di interesse

L'aumento, di 0.25 punti, causato dal crollo del valore della sterlina legato alla Brexit. Aumenterà il costo dei mutui

Fine di un’epoca: dopo 10 anni la Bank of England aumenta i tassi di interesse

 

Lo spettro dell’inflazione si aggira per il Regno Unito. Per limitarla è intervenuta oggi la Bank of England aumentando il tasso di interesse da 0.25 a 0.50. La decisione è stata presa dal Monetary Policy Committe, l’organismo della Banca centrale responsabile per le politiche monetarie. Una scelta quasi unanime, hanno votato a favore 7 membri su 9, incluso il Governatore Mark Carney.

È la prima volta in 10 anni che il tasso di interesse della sterlina viene ritoccato in alto. L’ultimo aumento era stato nel luglio 2007, pochi giorni dopo che Gordon Brown aveva preso il posto di Tony Blair come Primo Ministro e prima che si palesassero gli effetti della crisi finanziaria del 2008-09. Un’altra epoca. In questi 10 anni il tasso di interesse è costantemente diminuito, fermandosi per 7 anni al livello di 0.50 per poi scendere, nei giorni successivi al referendum, a 0.25, il livello piú basso di sempre negli oltre 300 anni di storia della Bank of England. Tassi che hanno dato respiro all’economica britannica, consentendo al paese di riprendersi rapidamente dopo la crisi finanziaria.

Ma gli impatti della Brexit hanno cambiato lo scenario. Nei mesi successivi al referendum la sterlina ha perso drasticamente valore (vedi chart) e i prezzi dei beni importati dall’estero, dal cibo al carburante, sono aumentati. Inoltre, l’aumento del numero di occupati (1 milione di posti di lavoro in piú dal 2015 a oggi) non è stato accompagnato da un aumento della produttività, sostanzialmente ferma. In queste condizioni, spiegano gli economisti, si crea inflazione. A Settembre l’indice di inflazione ha toccato il 3%, ben superiore al livello del 2% programmato dal Governo.  Da qui la decisione della Banca Centrale di mettere un freno alla crescita dei prezzi aumentando il costo del denaro.

 

la diminuzione del valore della sterlina dopo il referendum Brexit (fonte: BoE)

 

“Con la disoccupazione ai livelli piú bassi degli ultimi 42 anni, l’inflazione sopra al target e la crescita dell’economia appena sopra il suo nuovo limite, piú basso, è venuto il momento di togliere il piede dall’acceleratore” ha dichiarato Mark Carney, Governatore della Bank of England.

A pagare le conseguenze dell’aumento del costo del denaro saranno principalmente i 3.7 milioni di residenti che stanno pagando un mutuo a tasso variabile. Per loro, già dalla prossima rata, scatterà l’aumento. Qualche vantaggio lo avrà invece chi investe, che potrà contare su rendimenti leggermente piú elevati.