La volatilità nei mercati rimane elevata in una settimana ricca di eventi importanti. Gli operatori europei hanno seguito da vicino le notizie arrivate dalla Grecia, che continua a promettere il completo pagamento dei debiti, proponendo però un piano diverso da quello discusso con l’eurogruppo. Le borse e soprattutto i mercati obbligazionari hanno espresso il nervosismo degli investitori con movimenti decisi verso il basso, continuando la correzione vista la settimana scorsa.
Il segno degli indici è cambiato venerdì, non appena noti i risultati delle elezioni inglesi Gli analisti si aspettavano un parlamento in bilico, con un governo formato da una coalizione non meglio definita. La vittoria dei conservatori non solo spazza via questa incertezza, ma rassicura gli speculatori che non ci saranno riforme o aumenti di tasse nel settore. Il FTSE britannico ha dunque chiuso con un incoraggiante +2,32% e il FTSE MIB a +2,06, guadagni incoraggiati anche dal buon dato sull’occupazione americana: in aprile negli USA sono stati creati 223.000 posti di lavoro, con la disoccupazione che scende al 5,4%, avvicinandosi a livelli che sono considerati fisiologici in macroeconomia.
Buone le indicazioni dai dati sulla produzione industriale italiana: il +1,5% su base annuale sorprende gli analisti che si aspettavano un -0,2%. Le letture sullo stato di salute dei settori indistriali britannici danno un quadro meno chiaro: bene i servizi, male le costruzioni. I prezzi delle case sono ancora in aumento, +8,5% anno su anno.
In chiusura le valute: dopo il panico della settimana scorsa, la Sterlina guadagna molto terreno sull’Euro, appena dopo l’annuncio degli exit poll. Il cambio a borse chiuse è fermo a 1,3790.
Federico Lago
Managing Director – Bull Moose Derivatives