Prima performance live in Inghilterra per Luca Zingaretti che ha portato in scena lo spettacolo teatrale dal titolo Lighea, tratto dall’omonimo racconto dello scrittore siciliano Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Due date, entrambe sold-out: giovedí 21 luglio allo Sheldonian Theathre di Oxford e venerdí 22 luglio al British Museum di Londra.
Lighea (o La Sirena) racconta l’incontro casuale tra due siciliani in un bar di Torino: un giovane giornalista ed un burbero intellettuale esperto di cultura classica. I due, nella loro diversità culturale e generazionale, costruiscono un’amicizia profonda. Il vecchio professore malato, inizialmente scontroso e schivo, si apre alla bontà ed all’ingenuità del ragazzo e, prima del loro definitivo saluto, per non lasciarlo “a mani vuote”, gli regala “parole importanti”, una sorta di testamento spirituale: il racconto della sua storia d’amore vissuta in gioventù con la sirena Lighea, un amore totale ed universale che lo ha segnato per sempre portandolo alla “impossibilità di accettare altri piaceri inferiori” ed al quale ha infine deciso di ritornare. Un inno alla vita mentre lui si prepara alla morte.
Due mondi che, seppur inizialmente diversissimi, dopo un primo scontro iniziale si aprono e si incontrano fino a parteciparsi l’uno dell’altro, nell’elemento comune di quella sicilianità “eterna” che si racconta tra piatti a base di ricci e ricordi di “odor di mare”.
Noi abbiamo assistito alla performance londinese.
L’attore è stato protagonista assoluto al centro del palco, accompagnato dalle note di una fisarmonica. Una puntuale traduzione in inglese, per il pubblico britannico, scorreva sullo sfondo.
Zingaretti è stato narratore duplice, un corpo che ha raccontato due anime usando diverse sfumature di voce: frizzante quella del ragazzo, profonda e leggermente roca quella del vecchio. Espressioni del viso, silenzi prolungati e gestualità distinte si alternavano ipnotizzando il pubblico: chiudendo gli occhi, si aveva davvero l’impressione di ascoltare i due personaggi chiacchierare l’uno di fronte all’altro.
Lighea è un’opera che cattura e che commuove non solo lo spettatore, ma anche l’attore che, a distanza di quattro anni, si emoziona ancora ogni volta che la porta in scena. E’ successo anche qui a Londra.
Inevitabile e meritatissima la standing ovation. Zingaretti ha ricambiato tornando sul palco per concedere un bis firmato Montale recitando la poesia “Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”, di nuovo un omaggio all’amore ed alle donne. E’ stata ancora emozione.
Al riaccendersi delle luci era tutto un pubblico di occhi lucidi e di applausi scrocianti, complici anche la suggestione del racconto e l’emozione del momento.
Ai giornalisti presenti alla conferenza stampa presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, Zingaretti ha raccontato, in un inglese perfetto, di essersi innamorato di questo racconto che “è una storia di amore, di amicizia, una fiaba per adulti…perché ad un certo punto pensi che le sirene esistano davvero”.
In un momento come quello attuale, segnato da avvenimenti importanti, questo racconto risulta di straordinaria attualità: isole e sirene come metafore, due protagonisti che si incontrano lontano dalla loro terra d’origine e si riconoscono nella loro comune identità culturale.
In tempi di Brexit e di attentati terroristici “c’è molta paura, la gente si chiude” – ha detto Zingaretti: proprio in questo contesto il messaggio di apertura, di amore e di amicizia raccontato da Tomasi di Lampedusa risulta più che mai attuale e la cultura gioca un ruolo fondamentale. L’Italia è un Paese che esporta cultura – ha continuato l’attore – e la presenza del Commissario Montalbano sugli schermi di BBC costituisce “un grande risultato” di come la cultura italiana sia riuscita ad arrivare sul mercato inglese, per sua natura molto chiuso in se stesso.
Proprio commentando il successo del personaggio nato dalla penna di Camilleri, Zingaretti ha affermato che oggi, nell’epoca della globalizzazione, in cui tutto cambia molto velocemente, “per essere internazionale bisogna avere una forte identità locale. Montalbano è radicato nella sua terra” ed agisce secondo delle logiche che conosce alla perfezione: “se venisse a Londra sarebbe un pessimo ispettore.”
La performance teatrale di Zingaretti, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura, si è infatti inserita in un contesto di eventi dedicati a celebrare l’anima e la cultura siciliana nel tempo, proprio in concomitanza con le mostre Sicily: Culture and Conquest al British Museum (fino al 14 agosto) e Storms, War and Shipwrecks all’Ashmolean Museum di Oxford.
Valicando ogni confine ideologico e geopolitico, la scorsa settimana Luca Zingaretti ha raccontato all’Inghilterra una meravigliosa fiaba siciliana ricordandoci che la cultura parla una lingua universale.
Francesca Perrone
@F_Perrone_UK