Valeria Golino “Per un attrice è necessario liberarsi dei suoi personaggi”

L'intervista all'attrice napoletana, a Londra per presentare il film "Anna" (Per amor vostro) di Giuseppe Gaudino.

Valeria Golino “Per un attrice è necessario liberarsi dei suoi personaggi”

 

Valeria Golino ha salutato fans e pubblico al Cine Lumiere a South Kensington a Londra in occasione della presentazione del suo ultimo film – Anna (Per Amore Vostro), con cui ha vinto la Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia lo scorso settembre. Il film ha aperto inaugurato la rassegna Cinema Made in Italy, un festival di cinema italiano patrocinato dall’ Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.

Diretto dall’eclettico Giuseppe Gaudino, Anna racconta la storia dell’omonima protagonista – donna, grande lavoratrice, madre, che cerca e trova il suo spazio e la sua indipendenza neutralizzando finalmente un marito despota, membro del giro criminale partenopeo. Girato in bianco e nero con degli sprazzi di colore per le parti oniriche – il regista ci mostra la vita interiore della protagonista, che tiene gelosamente per se’ stessa, senza rivelarla a nessuno. Bella la vasta gamma di emozioni – tantissima rabbia, tanto amore, coraggio, ma anche timore, che la Golino esprime con una naturalezza impressionante. Belle anche le musiche – molto forti, accompagnano le esplosioni emotive dei protagonisti – ed i richiami alla Divina Commedia, di cui sentiamo i versi recitati più volte, in particolare nei momenti di  dubbio e timore di Anna.

Abbiamo incontrato Valeria Golino ed il regista Gaudino durante il Festival. Entrambi hanno poi partecipato al cocktail party all’Istituto Culturale Italiano. L’attrice, rilassata, si gode la capitale britannica, di cui tesse le lodi. In jeans nero, maglietta trendy stile urbano-glamour, si accomoda sul divano e comincia a truccarsi: ‘Tra donne si può, non ti dispiace, giusto?’

EI: Mi ha colpito la vasta gamma di emozioni che riesci ad esprimere nel film: come sei riuscita a trovare tanta energia emotiva?

VG: Non è stato facile, ed ho lavorato in stretta collaborazione con Giuseppe (Gaudino). Chiedevo spesso il suo consiglio, per sapere semplicemente come fosse Anna in quel momento particolare, per riuscire ad esprimere al meglio la carica emotiva richiesta e necessaria.

EI: E cosa ti consigliava Giuseppe?

VG: Mi spingeva in diverse direzioni, finchè non trovavo l’intensità emotiva giusta.

Foto di scena del film
Una foto di scena del film “Anna”

EI: Cosa ti è rimasto di Anna e della sua intensità emotiva?

VG: Mi rimarrà senz’altro in memoria la sua forza, ma cerco di liberarmi dei personaggi che interpreto. È necessario per gli attori, altrimenti non si può passare al film successivo… Ad esempio per questo film ho imparato la lingua dei segni (Anna ha un figlio sordo-muto, Arturo, a cui è molto vicina), ma l’ho dimenticata. Vedi, mi concentro a pieno nel breve termine per un ruolo, e poi passo al successivo.

EI: Quando interpreti un personaggio vuoi commuovere o comunicare semplicemente con il pubblico: un messaggio magari? Anna mi ha commosso a momenti – specialmente per la sua espressività emotiva.

VG: Ti ringrazio –  è  importante per un attore sapere che riesce a commuovere il pubblico: è la cosa più difficile!  Adoro gli attori che mi commuovono – loro ed i loro ruoli rimangono con me.

EI: Hai lavorato con molti registi ed attori – tra cui molti americani – quali differenze di stile direttoriale noti: hai qualche preferenza?

VG: Ho vissuto diciotto anni negli Stati Uniti, dunque mi è rimasto molto dello stile statunitense, posso dirti che molto dipende anche dalla scuole di recitazione –  a parte il contesto culturale. Ti spiego: per me gli attori britannici e russi sono i ‘migliori’ nell’espressione delle emozioni.

EI: Cosa intendi esattamente? 

VG: Be’, esprimono emozioni profonde attraverso il viso ed anche con ogni parte del corpo, è l’intensità delle espressioni che mi colpisce!

EI: Ti piacerebbe dunque lavorare con attori britannici o russi?

VG: Assolutamente si! Sto scrivendo il mio secondo film: (dopo Miele, ndr), ma il successivo vorrei proprio farlo qui a Londra.

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Valeria Golino risponde alle domande del pubblico londinese dopo la proiezione

EI: Cosa ti piace di Londra?

VG: Tutto! L’atmosfera, il dinamismo, le maniere della gente – distanti ed ironici. Penso che siano molto più sottili dei mediterranei, e mi piacerebbe rimanere più a lungo in questa città per poter assaporare meglio quest’atmosfera. Anche la luce è molto bella.

EI: Tornando ad Anna, puoi dirci qualcosa sul suo rapporto con il marito? La sua brutalità non la spaventa affatto, anzi lo affronta sempre a viso scoperto.

VG: Assolutamente, è proprio così. Anna ha subito molto dal marito, ma è coraggiosa, dunque non soccomberà mai ai suoi diktat. È anche un po’ perfida con lui, ma vediamo bene che se lo merita. Un altro fattore che mi ha colpito quando ho letto la sceneggiatura è la sua capacita’ di trasformazione: è un dono, non tutti ne sono capaci, dunque ho fatto del mio meglio per renderla dal punto di vista attoriale.

EI: Giuseppe, come mai avete scelto di parlare di usura in questo film? 

GG: Be’, l’usura è un crimine, e purtroppo esiste ancora nelle nostre società.

EI: Come mai ha scelto Napoli?

GG: Amo Napoli, è una città che conosco bene, molto creativa nel suo caos e che mi ha dato molto dal punto di vista umano ed artistico. Il rovescio della medaglia è che attività come l’usura sono realtà partenopee purtroppo. Ed ho voluto mostrare anche quelle.

EI: Come mai ha scelto citazioni dell’Inferno di Dante nei momenti di maggiore tensione emotiva – specie della protagonista Anna?

GG: Non è stata una decisione casuale. Il padre di Dante era usuraio, come il marito-padrone di Anna. La Commedia è un testo splendido, a cui ho deciso di rendere omaggio nel film.

EI: Com’è nato il personaggio di Anna?

GG: Da una ricerca del mondo interiore di una donna che lotta per la propria indipendenza ed i valori in cui crede. È una donna fantastica, con un mondo interiore molto ricco, di cui è molto gelosa. Anna protegge se’ stessa mantenendo il riserbo assoluto sulla sua vita emotiva. Ho voluto mostrare i messaggi che Anna ha da offrire al pubblico.

EI: Progetti per il futuro?

GG: Sto lavorando ad un film su Pozzuoli, per raccontare la storia di questa città importantissima per la nostra cultura: non soltanto partenopea, ma dell’intero meridione. Troppo spesso Pozzuoli – ed i suoi scavi – sono dimenticati da cittadini ed istituzioni: spero che il film suoni un campanello d’allarme per ricordare al pubblico l’importanza del nostro patrimonio culturale!

@EmiliaIppolito

Londra, 12/3/2016

foto: Pietro Coccia