Edoardo Falcone, il regista recentemente premiato con il David di Donatello ha presentato a Londra “Se Dio Vuole“, il suo più recente lavoro cinematografico, al festival Cinema Made in Italy, patrocinato dall’ Istituto Cinecittà Luce e dall’Istituto Culturale Italiano di Londra al Cine Lumiere. Il film è co-prodotto da Rai Cinema e Wildside.
Il film è la storia di una famiglia borghese romana: Tommaso (Marco Giallini), medico affermato ed ateo, serio e scettico per natura, la moglie Carla (Laura Morante in veste ironica) e due figli Andrea (Enrico Oetiker) e Bianca (Ilaria Spada). La routine un po’ scontata e noiosa della famiglia è sconvolta dalla notizia che Andrea vuole entrare in seminario e farsi sacerdote. L’incredulo Tommaso non riesce ad accettare questa realtà, e mette dunque in moto un meccanismo di indagini e ricerche per dissuadere il figlio dal commettere questo tremendo errore – ai suoi occhi di scienziato. Nel frattempo però anche moglie e figlia, affascinati dalla vitalità e dal senso di sicurezza che Andrea emana, vogliono seguirlo. L’incontro tra Tommaso ed il ‘colpevole’ della trasformazione di Andrea – un dinamico e mediatico sacerdote-santone impersonato dal carismatico Alessandro Gassman cambierà lo stesso medico.
Sceneggiatura e recitazione sono i pezzi forti di questa bella commedia all’italiana, che ricorda nei toni il lavoro di Gassman (padre), Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio de Sica. Abbiamo incontrato Falcone prima della proiezione del film, durante la quale il pubblico internazionale (britannici e francesi insieme a tanti italiani) ha riso abbondantemente.
EI: Se Dio Vuole segue le regole canoniche della commedia tradizionale: critica di professioni ‘ben viste’, dei legami familiari e del matrimonio. Sono critiche volute?
EF: Be’, amo molto il genere commedia, e mi dispiace quando ne vedo scritte o fatte male. La critica delle professioni fa parte del copione certamente, ma non è una critica perfida..!
EI: Perché dunque hai mirato a queste tre categorie: medici, sacerdoti ed agenti immobiliari?
EF: Medici e sacerdoti perché se non fanno attenzione si atteggiano ad una sorta di divinità assolute, gli agenti immobiliari be’ quelli…. non credo siano simpatici a nessuno! Parlo per esperienza personale e per sentito dire..!
EI: La figura del sacerdote interpretato da Gassman assomiglia un po’ ad un divo della TV dal vivo: ti sei ispirato ad una figura reale, sono così i sacerdoti al giorno d’oggi?
EF: Non mi sono ispirato a nessun personaggio in particolare, ma so che ci sono dei sacerdoti o ‘santoni’ che comunicano con le folle in modo molto mediatico. Probabilmente è un modo per attrarre e trattenere l’attenzione dei fedeli a fare proseliti.

EI: Il film è ambientato a Roma: come mai?
EF: Sono molto affezionato alla capitale, anche se è in stato di degrado ed abbandono e mi irrita di continuo!
EI: Come hai lavorato con Gassman e la Morante – entrambi eccellenti immagino?
EF: Eccellenti entrambi, senz’altro. Della Morante in particolare ho apprezzato la finezza naturale e la sottigliezza di battute ed espressioni. Sa anche essere puntigliosa ed a volte eravamo in disaccordo su alcuni aspetti del personaggio o della recitazione, ma tutto si è risolto discutendo. Alessandro è stato fantastico: carismatico e gioviale, sempre di buon umore. E’ stato un piacere lavorare con lui.
EI: Progetti per il futuro?
EF: Sto lavorando ad un altro film, ma non posso dirti nulla: dal titolo capiresti subito di cosa si tratta, dunque mantengo l’attesa.
Londra, 16/3/2016
Emilia Ippolito
@EmiliaIppolito