Quali sono gli effetti della migrazione di massa dei rifugiati in Europa? In che modo, quello che succede tutti i giorni sulle coste siciliane può influenzare le vite degli inglesi? A queste domande vuole rispondere “Lampedusa”, una nuova opera teatrale di Anders Lustgarten, attualmente in scena al Soho Theatre di Londra.
La piece è strutturata attorno a due monologhi. Il primo a parlare è Stefano, un ex-pescatore di Lampedusa pagato per recuperare dal mare i corpi dei rifugiati morti nel disperato tentativo di arrivare sull’isola siciliana.
Il secondo monologo ci trasporta a Leeds. A parlare è Denise, una giovane di razza mista cinese-britannica che si paga gli studi lavorando per un agenzia di riscossione crediti. Conscia di essere comunque un outsider in Gran Bretagna, per via della sua origine cinese, Denise vive con malessere gli effetti dell’intolleranza razziale e dei sentimenti anti-immigrazione del popolo britannico.
I due monologhi rimangono distinti, senza incrociarsi, è lasciato allo spettatore il compito di trovare un nesso logico che li colleghi. C’è rabbia e disperazione nei protagonisti, ma per entrambi arriva un momento di speranza nel finale: Stefano fa amicizia con un meccanico del Mali che aspetta l’arrivo della moglie, e si trova a rivedere il suo punto di vista sui boat people. Denise entra in sintonia con una madre portoghese piena di debiti e ritrova un filo di umanità.

L’autore, l’inglese Anders Lustgarten, ha spiegato le motivazioni dietro la sua opera in una lunga lettera che sembra quasi un manifesto politico. Lustgarten è molto critico nei confronti del Governo britannico, colpevole di avere bloccato lo scorso anno “Mare Nostrum”, il programma dell’UE di salvataggio nel Mediterraneo, proprio quando diventava ancora più necessario, “con un atto di codardia morale ripugnante persino per gli standard britannici”.
“Il programma che lo ha sostituito, Triton, ha un terzo delle risorse di Mare Nostrum e si limita a pattugliare lo spazio entro 30 miglia dalle coste italiane” continua Lustgarten, “questo equivale a una politica ufficiale volta a fare affogare i migranti in modo da dissuadere altri dal venire”. “Gli immigrati non vengono in Europa per immergersi nel nostro sistema di benefit” scrive Lustgarten “Gli immigrati vengono per disperazione, perché il loro paese è in guerra o il loro governo li reprime, o il cambio di clima sta uccidendo i loro raccolti.”
La piece è piaciuta solo in parte al critico dello Standard (3 stelle su 5), secondo il quale il personaggio di Denise non cattura l’audience e non riesce a valorizzare adeguatamente la storia di Stefano. Più soddisfatto Michael Billington del Guardian, che definisce la play di Lustgarten coraggiosa e commovente, lodando le performance degli attori e la concretezza del testo.
Lampedusa è in scena al Soho Theatre, Dean Street, W1 fino al 26 Aprile 2015. Dopo Londra, lo spettacolo sarà in scena a Aldeburgh (Suffolk) e a Liverpool tra settembre e ottobre.
Aggiornamento del 17 giugno 2015: Dopo una prima serie di repliche tutte esaurite, Lampedusa sarà di nuovo in scena al Soho Theatre per altre quattro settimane, da martedì 30 giugno a sabato 25 luglio 2015.
Per informazioni e biglietti (£16-£20): www.sohotheatre.com, 020-74780100
Londra, 14 aprile 2015