Emin alla Tate Gallery: il suo letto disfatto vale 3 milioni e mezzo di euro

Emin alla Tate Gallery: il suo letto disfatto vale 3 milioni e mezzo di euro

 

Entra nella stanza, immagina la scena: letto sottosopra, lenzuola imbrattate di cibo. Preservativi a terra, tappeto disseminato di kleenex, collant, mestruazioni sulla biancheria. Vodka mezza vuota, pezzi dell’Evening Standard, scatola di contraccettivi; ansiolitici fuori dal blister; self-test di gravidanza. Poi ti passa accanto un turista con gli occhi a mandorla, noti gli antifurto a parete sulle due tele di Bacon e ti ricordi di essere al museo, uno tra i cinque o sei più importanti del mondo.

Dal 31 marzo 2105 a giugno 2016, la Tate Gallery espone uno dei lavori più celebri e discussi di Tracey Emin, quel My Bed che già nel 1999, finalista al Turner Prize, seminò sdegno tra i benpensanti dell’arte. Il letto, presentato nello stato a cui l’artista londinese lo ridusse dopo il periodo di depressione e impulsi suicidi che la bloccò a letto per giorni, è stato da poco battuto all’asta da Christie’s per 3 milioni e mezzo di euro. Ad aggiudicarselo il tedesco Duerckheim, che come da contratto ora lo ha concesso in prestito alla Tate per 10 anni.

 

Christie's - Tracey Emin, "My Bed"
Christie’s – Tracey Emin, “My Bed”

 

Una cifra niente male, se si considera che la stima di partenza si aggirava intorno al milione e mezzo («troppo poco», secondo i portavoce della Emin). Prima di Duerckheim l’opera apparteneva a Saatchi, che l’aveva acquistata per 150 mila sterline ed esposta a Londra per l’inaugurazione dei suoi nuovi spazi al County Hall.

Tra riconoscimenti e stroncature, la vita di My Bed non si può dire monotona. Nel 1999, durante il Turner Prize, i performer Yuan Chai e Jian Jun Xi saltarono improvvisamente sul letto a torso nudo e presero a guastarlo ancor di più «per migliorare il lavoro», giudicandolo non abbastanza disfatto. Tra zuffe e lanci di cuscini, i due vennero fermati e allontanati dalle forze dell’ordine. E quando Emin raccontò di essere arrivata a quel punto a causa del suo ex Billy Childish, questi informò il mondo di essere in possesso di un altro letto appartenuto alla donna: a disposizione per sole 20 mila sterline, precisò.

 

Una guida illustra "My Bed" ai visitatori della Tate Britain
Una guida illustra “My Bed” ai visitatori della Tate Britain

 

Tracey Emin è abituata a far parlare di sé. Classe 1963, appartiene al gruppo degli Young British Artist, quello di Damien Hirst, noti per condurre una vita di eccessi e per le cosiddette “tattiche shock” con cui realizzano i loro lavori. A partire dal celebre squalo tigre in formaldeide di Hirst del 1991, manifesto degli YBA, fino a Everyone I Have Ever Slept With 1963–95, della stessa Emin: una tenda da campeggio con i nomi di tutte le persone con le quali l’artista aveva dormito, letteralmente, fino a quel momento.

Arte o capriccio? Difficile a dirsi, soprattutto di fronte a simili cifre: qualcuno può restare perplesso. «Quella volta ero distrutta», racconta però Tracey Emin, di nuovo su MyBed. «Mi sono trascinata a stenti fuori dal letto, poi l’ho guardato e ho pensato: oh, mio Dio. E se fossi morta e mi avessero trovato lì stesa? E come sarebbe, ora, se lo portassi via di qui e lo mettessi in una stanza vuota, uno spazio bianco? Così ho fatto. La gente è rimasta scioccata, mentre io considero quel letto una specie di fanciulla angosciata, una donna che chiede soccorso».

 

Michele Bartoletti Stella, 17 aprile 2015.
michele@bartolettistella.net

 


BP Spotlight: Tracey Emin and Francis Bacon
Dal 31 marzo 2015 a Giugno 2016

Tate Britain
Millbank
London
SW1P 4RG

tel. (+44) 20 7887 8888
info: visiting.britain@tate.org.uk

Orari: 10:00 – 18:00

Ingresso gratuito