120 anni e non dimostrarli. Dal 17 luglio a Londra è tornata la stagione dei BBC Proms, che durerà fino al 12 settembre. 76 i concerti alla Royal Albert Hall, con un repertorio che spazia da Mozart, Handel, Stravinsky, fino ai contemporanei come Boulez, Adams, Matthews e le commissioni della BBC in anteprima mondiale. Senza dimenticare le contaminazioni jazz e certe incursioni nel pop: musica in ogni forma e stile. E c’è anche un po’ di Italia.
Proms, da “promenade”: concerti senza cliché dove girovagare, avvicinare i musicisti, conoscersi nella cornice della Royal Albert Hall. Oltre alle tradizionali prevendite e agli abbonamenti, infatti, gli organizzatori riservano per ogni concerto 1350 biglietti “Promming”, venduti il giorno stesso a £5.00. Chi se li aggiudica accede ad aree dedicate e con posti rigorosamente in piedi, in spirito “promenade”. Niente prescrizioni su come abbigliarsi: ai Proms puoi ascoltare Bach in jeans.
Un po’ di storia – Era il 10 agosto 1895 quando l’impresario Robert Newman ebbe l’idea di organizzare una serie di concerti a prezzi ridotti, accessibili anche ai meno facoltosi. Un programma di alto livello in un ambiente informale, per avvicinarsi alla grande musica senza il rigore delle serate di gala. Molto merito andò al giovane direttore d’orchestra Henry Joseph Wood, 26 anni all’epoca, che si occupò di pensare al repertorio più adatto attingendo dai classici e dalle opere moderne. Wood stesso diresse la prima edizione, e così tutte quelle successive fino agli anni Quaranta, legando così il suo nome ai Proms. Durante la stagione, nella sala della Royal Albert Hall, campeggia di fronte all’organo un suo busto celebrativo.
L’idea iniziale funzionò, e da allora la tradizione è proseguita puntuale, sopravvivendo ai periodi di crisi e ai cambiamenti. Come il trasferimento dei concerti dalla Queen’s Hall alla Royal Albert Hall, dopo i bombardamenti del 1941. O il turbolento passaggio di testimone tra organizzatori e sponsor, da Newman ai Chappell fino all’attuale BBC. Sensibilità molto diverse, eppure nel tempo i Proms hanno mantenuto quel carattere attento alla tradizione e aperto al tempo stesso alle novità, così caro a Wood. Passato e presente convivono.
L’Italia ai Proms – Il programma dei concerti copre dunque l’intera storia della musica, dall’antica alle sperimentazioni. C’è anche l’Italia: il 27 luglio la composizione “Duende – The Dark Notes”, di Luca Francesconi, milanese nato nel 1956, è stata eseguita in anteprima insieme a brani di Boulez e Holst. Repertorio tutto italiano anche il 2 agosto, con l’esecuzione dello splendido “Requiem“ di Verdi, e lunedì 4, con l’Orfeo di Monteverdi: nel cast internazionale, qui anche Francesca Aspromonte, Gianluca Buratto e Francesca Boncompagni. L’8 agosto alla Cadogan Hall, è in programma un insolito “B’Rock”, con il Seicento italiano di Vivaldi, Geminiani e Caldara.

Da segnalare anche il concerto del 20 agosto: musiche di Nielsen e Brahms con la Danish National Symphony Orchestra guidata da Fabio Luisi. Il concerto sarà trasmesso in diretta anche su Rai Radio 3. Luisi è uno dei più apprezzati direttori italiani: a capo del Metropolitan Opera di New York e dell’Opera di Zurigo, nel 2013 una sua registrazione di Wagner ha vinto il Grammy come “Best Opera Recording”.
Highlights – I Proms comunque sono ormai ben più di una serie di concerti serali. Matinée e “Late night show” coprono orari insoliti, e alla Royal Albert Hall, sede degli appuntamenti principali, si aggiungono la Cadogan Hall per la musica da camera e il Royal College of Music per le conferenze e gli spettacoli interattivi. “Classical for starters“ è l’iniziativa per chi si è appena avvicinato alla musica classica: brani celebri e di facile ascolto, introdotti da critici e musicologi. Vanno segnalati anche i concerti “For families“, per i più piccoli: sotto i 18 anni, qui si entra a metà prezzo. C’è perfino un concorso di poesia, organizzato dallo scrittore Ian McMillan: in palio la lettura in pubblico dei lavori migliori, trasmessa poi anche alla BBC Radio 3.
L’ultima notte – Ma le attese, anche questa volta, sono soprattutto per il concerto di chiusura: Last Night of the Proms, momento di alto valore patriottico con le melodie più celebri della tradizione britannica. Fin dalla prima edizione, quando Wood commosse il pubblico con brani come la Marcia n.1 di Elgar e Rule, Britannia! di Arne, il programma dell’ultima sera si è consolidato all’insegna dell’amore del popolo inglese per la propria terra. Il 12 settembre Marin Alsop condurrà la BBC Symphony Orchestra: nel programma anche Puccini, con “Turandot” e “Tosca”.
Un evento imperdibile, ma trovare i biglietti è un’impresa: il posto è concesso a sorteggio, e solo a chi ha già assistito ad almeno cinque concerti. In ogni caso, una piccola quantità di biglietti viene messa in vendita il giorno stesso, senza prenotazione, in piena tendenza Prom. E «non sarà necessario passare la notte fuori dalla Hall per accaparrarsi un buon posto», rassicurano sul sito: la sera prima verrà affissa ai cancelli una lista in cui iscriversi, così basterà ripresentarsi la mattina del concerto. Mattina presto, si intende, perché ogni anno le file per la “Last Night” sono chilometriche.

Ecco quindi “Proms in the Park”: quattro concerti all’aperto in grande scala, lo stesso giorno della Last Night. Appuntamento in Hyde Park e Glasgow Green, a Londra, ma anche a Singleton Park a Swansea e Titanic Slipway a Belfast. Nelle line-up la BBC Concert Orchestra, cantanti d’opera e musical, star del pop-rock come i leggendari Jacksons, tutti insieme per una grande festa.
Emozioni assicurate dunque, e non solo per il popolo inglese: valori come lo spirito di appartenenza parlano un linguaggio universale, e finiscono per contagiare tutti. Abbattendo, magia della musica, proprio le frontiere da cui erano partiti.
BBC Proms – 17 luglio / 12 settembre 2015
Michele Bartoletti Stella – 5 agosto 2015