Prende il via venerdi l’edizione 2019 dell’EFG London Jazz Festival, uno degli eventi musicali più importanti dell’anno nella capitale. Dieci giorni interamente dedicati alla musica afro-americana, in tutte le sue declinazioni, con centinaia di concerti ed eventi in ogni angolo della capitale.
Come già negli anni passati, anche per questa edizione gli organizzatori del festival hanno preso spunto da alcuni anniversari importanti per definire il programma. Il più significativo è sicuramente il 50mo compleanno della ECM, la storica casa discografica di Monaco di Baviera fondata e tuttora diretta da Manfred Eicher. Un’etichetta che nel suo mezzo secolo di attività ha avuto un ruolo fondamentale nel guidare l’evoluzione della musica jazz e della sua estetica.
La festa dell’ECM avrà luogo domenica 17 novembre al Southbank Centre. Si inizia alle 5pm con il sassofonista Joe Lovano, che per l’occasione si esibisce con il suo nuovo trio “Tapestry” insieme alla pianista Marilyn Crispell e al percussionista Carmen Castaldi, mentre in serata salirà sul palco il gruppo di Jan Garbarek , il sassofonista norvegese che per anni ha suonato nel gruppo europeo di Keith Jarrett.
Sono tanti gli artisti ECM presenti nel programma del London Jazz Festival, e tra questi non possiamo non segnalare il pianista polacco Marcin Wasilewski, che con il suo storico trio si esibisce il 15 Novembre alla Cadogan Hall. Un concerto che potrebbe diventare un emozionante tributo alla figura del trombettista Tomasz Stanko, scomparso appena un anno fa, per anni compagno di musica di Wasilewski.
Non poteva passare inosservato neanche l’80-mo anniversario dell’etichetta Blue Note, al centro di due eventi: venerdi 15 alla Queen Elizabeth Hall con Lex Blondin e il Total Refreshment Center e lunedi 18 alla Cadogan Hall con la serata speciale “It Must Schwing!”, con un gruppo di artisti eccezionale, tra i quali il pianista Yaron Herman, il batterista Gerald Cleaver, e l’icona del sax tenore Benny Golson.
Un altro anniversario degnamente celebrato dal festival è il centenario della nascita del batterista Art Blakey, l’indimenticato leader dei Jazz Messengers. L’omaggio a Blakey, sabato 23 novembre alla Cadogan Hall, è affidato al sassofonista Jean Toussaint, lui stesso membro dei Messengers negli anni ’80, con inizio alle 5pm. A seguire (8pm) salirà sul palco un all-star group guidato dal batterista Ralph Peterson Jr e tra i quali spiccano il sassofonista Robin Eubanks e il trombettista Brian Lynch. Una serata che promette swing furioso e il miglior hard bob possibile.
A celebrare il mezzo secolo di vita è anche l’Art Ensemble of Chicago, pioniere dell’avanguardia e del free jazz. Seppur orfano degli scomparsi Lester Bowie, Joseph Jarman e Malachi Flavors, il gruppo rimane in piena attività grazie agli altri due membri storici, Roscoe Mitchell e Famoudou Don Moye, ed è tornato in sala d’incisione quest’anno dopo un’assenza di quindici anni. Una rara occasione per vedere dal vivo un gruppo le cui performance sono sempre coinvolgenti (Barbican, sabato 23 novembre)
Anniversari a parte, il programma dell’EFG London Jazz Festival è talmente ricco che è impossibile citare qui tutti gli altri concerti che lo meriterebbero. Basti pensare che in cartellone ci sono pezzi da novanta come Herbie Hancock, Terri Lyne Carrington, Corinne Bailey Rae, Danilo Perez, Eliane Elias. Ma non possiamo chiudere questo articolo senza segnalarne ancora tre, tutti nella giornata conclusiva del festival, domenica 24 novembre.

Al Pizza Express di Soho suona il contrabbassista Eddie Gomez con un quintetto nel quale spiccano i sassofonisti italiani Marco Pignataro e Renato D’Aiello. Pochi contrabbassisti al mondo posso vantare il suono e la musicalità del portoricano, per anni membro del trio di Bill Evans, e poterlo sentire in un contesto intimo come quello del Pizza Express è un’occasione da non perdere.
Alla Royal Festival Hall salirà sul palco la cantante Chrissie Hynde, voce del gruppo rock The Pretenders che non ha mai nascosto il suo grande amore per il jazz. La Hynde, che ha appena inciso un album di standard, si esibisce al festival insieme al Valve Bone Woe Ensemble.
Infine nell’affascinante cornice della St John’s Smith Square (che a dispetto del nome non è una piazza ma è invece una splendida chiesa barocca) sarà possibile ascoltare una vera rarità: l’esecuzione integrale dell’opera Porgy and Bess nell’arrangiamento scritto da Gil Evans per Miles Davis. A suonarla, un gruppo di musicisti britannici che grazie al figlio di Gil Evans ha avuto esclusivo accesso alle partiture originali del grande arrangiatore. Per chiudere in bellezza, sulle note di Summertime.
#WeAreJazz
foto di testa: Joe Lovano