Anche quest’anno a novembre Londra si prepara a essere travolta da un ondata di jazz. Prende infatti il via venerdi prossimo il London Jazz Festival, arrivato quest’anno alla sua 23ma edizione. La rassegna, che va dal 13 al 22 novembre 2015, porterà nella capitale migliaia di artisti, presentando piú di 300 concerti/eventi in molte zone della capitale.
Sono piú di 50 i teatri e i locali coinvolti. Si suonerà jazz (ma anche blues, soul, rap e molto altro) in teatri da migliaia di posti, come il Barbican o la Royal Festival Hall, e in sale piú intime come la splendida Wigmore Hall o il Forge a Camden. Coinvolte anche alcune scuole di musica e quasi tutti i jazz clubs della capitale, dal Ronnie Scott’s al 606 Club di Chelsea.

Il canto jazz è il grande protagonista del festival, a partire dalla serata iniziale di gala (13 nov, Barbican) trasmessa in diretta da BBC3. La voce piú attesa è sicuramente quella di Cecile McLorin Savant, vocalist franco-americana 26enne, considerata una delle artiste di maggior talento emerse negli ultimi anni (sab 14, Cadogan Hall). Ma ci sono anche le voci straordinarie di Kurt Elling (16 nov, Cadogan Hall), Cassandra Wilson (15 nov, Southbank), Sheila Jordan (21 nov, Pizza Express) e Melody Gardot (17 nov, Royal Festival Hall). Non potrà esserci purtroppo Allen Toussaint, morto all’improvviso a Madrid pochi giorni, avrebbe dovuto esibirsi il 15 novembre al Barbican.
Tra le star del pianoforte presenti al Festival, menzione d’onore per il supremo Keith Jarrett, che venerdi 20 suonerà in piano solo alla Royal Festival Hall, la stessa sala dove nel 2008 ha registrato l’album ECM “Testament”. Ma il cartellone riserva molte altre gemme per gli appassionati di piano. Da segnalare il polacco Marcin Wasilewski, in duo con il sassofonista Joakim Milder (15 nov, Guildhall School), la virtuosa giapponese Hiromi, in trio con Anthony Jackson e Simn Phillips (18 nov, Royal Festival Hall), l’inglese Gwylim Simcock con il suo gruppo Impossible Gentlemen (17 nov, al 606 Club) e il cubano David Virelles, in piano solo (19 nov, Kings Place). Molto atteso anche il concerto dell’americano Aaron Parks (ascoltato a Londra di recente in trio) con il super-gruppo James Farm, nel quale lo accompagnano Joshua Redman, Matt Penman e Eric Harland (13 nov, Cadogan Hall).

Per gli amanti del contrabbasso sono due gli appuntamenti da non perdere: l’inglese Dave Holland in una rara esibizione solo al basso acustico (venerdi 20 alla Wigmore Hall) e il ceco Miroslav Vitous, fondatore con Shorter e Zawinul dei Weather Report, in duo con il pianista Emil Viklický (giovedi 19 alla Guildhall School).
Tra i concerti di spicco, anche quelli di due star della tromba: Terence Blanchard (ven 20 nov, Barbican) e Christian Scott (16 nov, Rich Mix), e di due veterani del sassofono, come Maceo Parker e Courtney Pine. Spazio anche alla chitarra, con il talentuoso beninese Lionel Loueke (13 nov al Club Inègales) e al banjo, con il duo composto dagli statunitensi Abigail Washburn e Bela Fleck (14 nov, Southbank). Per il jazz orchestrale ci sarà Maria Schneider con la sua pluri-premiata big band newyorkese (17 nov, Cadogan Hall), e qui davvero gli organizzatori del Festival non potevano fare scelta migliore.
Molte le serate a tema, dedicate alla memoria e alle opere di musicisti influenti come Clifford Brown, Bill Evans, o a ricorrenze importanti, come il 50mo anniversario dell’AACM di Chicago. Il tributo a Billy Strayhorn, l’alter-ego musicale di Duke Ellington, sarà una performance a metà tra teatro e concerto, con una band, tre vocalist, e un narratore, e con nuovi arrangiamenti di classici come Satin Doll, Take the A train, e Lush Life. Altro omaggio molto atteso è quello a Kenny Wheeler, il trombettista canadese scomparso lo scorso anno (19 novembre alla Cadogan Hall). Sul palco a ricordarlo e a suonare la sua musica, decine di artisti che con lui hanno collaborato a lungo, come il chitarrista Ralph Towner, che chiuderà il concerto con un set solo.

Tra gli artisti italiani che si esibiranno nel corso della rassegna ci saranno i pianisti Andrea Pozza e Maria Chiara Arguirò, i batteristi Enzo Zirilli e Tommaso Cappellato e la cantante Irene Serra con il suo gruppo “-ISQ”. Prevista anche una performance del trio di Giovanni Guidi, che presenta il suo secondo album per l’etichetta ECM.
Concerti a parte, il London Jazz Festival prevede anche una serie di eventi a contorno, sempre dedicati al jazz: workshop, conferenze, trasmissioni radiofoniche live, proiezioni di film, eventi per bambini. Da segnalare anche la mostra fotografica di David Sinclair “25 Years of Jazz Photography”, ospitata alla Royal Albert Hall per tutta la durata del Festival.
Un overdose di jazz, con eventi davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche (molti sono gratuiti). Il nostro suggerimento è quello di scegliere un paio di eventi, anche alla cieca, e approfittarne per scoprire un nuovo locale o un nuovo talento, tra gli oltre 2,000 artisti che si esibiranno.
I biglietti dei concerti possono essere acquistati online presso il sito del singolo teatro e locale. Diverse performance sono già sold-out, ma anche per questi c’è la possibilità di entrare, poiché un certo numero di biglietti viene messo in vendita al botteghino la sera stessa del concerto. Per l’elenco completo dei concerti e tutte le informazioni sul festival, vi rimandiamo al sito ufficiale del Festival e e al canale twitter dedicato @LondonJazzFest.
Buon jazz a tutti.
Francesco Ragni
Londra, 8/11/2015
foto: EFG London Jazz Festival
L’articolo è stato modificato il 10/11/2015 per aggiungere il riferimento al concerto di Giovanni Guidi e segnalare la morte di Allen Toussaint