“The Muse”, la casa-museo Leighton House diventa un teatro

“The Muse”, la casa-museo Leighton House diventa un teatro

 

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Che idea dell’Italia avevano gli inglesi nell’800 vittoriano? Da dove viene l’amore di artisti e mecenati per Roma, Firenze, Venezia?

Quella italiana è una chiave di lettura della piece “The Muse. Beauty. Nudity. Ambition” in scena da stasera fino al prossimo 28 marzo nella casa-museo Leighton House ad Holland Park.

Tra i protagonisti dello spettacolo c’è il personaggio di Giovanni Costa, una delle personalità di spicco dei rapporti culturali tra l’Italia e l’Inghilterra in quel periodo,  interpretato dall’attore palermitano Marco Gambino, da decenni a Londra. “Era un pittore e un patriota – spiega a Londra Italia Marco Gambino – un garibaldino con la passione per l’Inghilterra. La sua vita e le sue vicende sono un esempio del fascino esercitato dall’Italia agli occhi degli inglesi, che si inspiravano alla luce del nostro paese. Una relazione attuale ancora oggi per riflettere sulla società del Regno Unito, multiculturale ma anche ferma e salva nella propria identità”. Un ritratto di Giovanni Costa fa bella mostra di sé a Leighton House, l’edificio che ospita la piece.

“The Muse” è una chicca per gli appassionati d’Arte e di Storia. Non a caso, tutte le repliche sono già sold-out e la produzione ha aggiunto altre date al calendario di appena dieci sere. “Londra, Italia” lo ha visto in anteprima.

 

Francesca Marchese Londra Italia The Muse 3
Foto: Francesca Marchese

 

Per la prima volta si racconta col teatro la storia del padrone di casa, Lord Frederic Leighton, artista e presidente della Royal Academy. E’ una narrazione site-specific, cioè pensata per essere rappresentata nello stesso luogo dove i fatti sono avvenuti dal vero: lo studio di Lord Leighton, in cui gli spettatori siedono a semicerchio. La Musa del titolo è Dorothy Dene, diafana modella per quadri e reclame (e “confidente” dell’anziano mecenate..), che lì posò completamente nuda nel 1886. L’equilibrio di potere tra i due – lui influente e anticonformista, lei ventenne bellissima e fragile – è al centro della piece, interamente in lingua inglese. Lord Leighton è Michael Hadley, mattatore del teatro britannico; Dorothy è l’attrice Tegan Hitchens.

Anche la casa-museo in sé è personaggio, decorato con dipinti, sculture, arazzi, maioliche, colonne di marmo e pavimenti a mosaico. La sala centrale è chiamata “The Arab Hall” ed è inspirata al castello della Zisa che si trova a Palermo. Gli accessori ripropongono il tema del pavone, l’animale simbolo del vicino Holland Park. La casa è una meraviglia da visitare, poco conosciuta ai turisti. Nel 1859 accolse anche la regina Vittoria.

Ad ideare “The Muse” è stata l’attrice Katherine Tozer (direttore creativo della compagnia Palimpsest) anche lei in scena. “Katherine ha lavorato un anno intero – aggiunge Marco Gambino – per curare ogni singolo dettaglio, dalle camicie ai bicchieri. Tutto è storicamente valido”. “E’ stato un percorso affascinante ed a volte perfino spettrale”, chiosa Mrs Tozer.

E il pubblico lo sa: documenti e perfino un libretto con la dichiarazione di morte della bella Dorothy vengono distribuiti alla fine. C’è anche una cartolina postale italiana datata “Bocca d’Arno, 1887″. Da non perdere il sito, ricco di contenuti audio e con le foto di Dorothy immortalata nelle pubblicità d’epoca.

Francesca Marchese
@fmarchese_

 

Londra, 12/3/2015

foto: Francesca Marchese

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La Arab Hall a Leighton House (foto: www.rbkc.gov.uk)