La promessa: 20 miliardi per rimettere in piedi l’NHS. Ma nessuna idea su dove prendere i soldi

L'esecutivo per bocca del primo ministro May ha anticipato il progetto, ma dal cancelliere Hammond nessuna novità sul piano di finanziamento

La promessa: 20 miliardi per rimettere in piedi l’NHS. Ma nessuna idea su dove prendere i soldi

 

Venti miliardi di sterline da iniettare nel sistema sanitario nazionale britannico, l’NHS, spalmati nel corso dei prossimi cinque anni. Questa la promessa del primo ministro Theresa May confermata durante un incontro pubblico che si è tenuto nei giorni scorsi presso il Royal Free Hospital a Londra.

Una promessa che è stata subito accolta con grande entusiasmo, soprattutto da chi a gran voce nel corso degli ultimi anni ha sostenuto che l’NHS stia vivendo un momento di austerità e necessiti urgentemente di fondi per dare una spinta ulteriore al servizio, da sempre considerato un fiore all’occhiello della società britannica.

Venti miliardi di finanziamento che hanno comunque generato forti dubbi tra gli esponenti politici e amministrative, non solo dell’opposizione ma anche della stessa maggioranza. Il primo tra tutti: da dove prenderà tutti questi soldi il Governo?

Si era creduto che l’esecutivo della May facesse leva su quei soldi che non verrebbero più destinati all’Unione Europea, una volta usciti. Soldi risparmiati sui quali avevano fondato le proprie campagne Conservatori ed esponenti dell’Ukip nel periodo pre Brexit per convincere il popolo a votare per il leave, riuscendo per altro nell’intento.

Tanti slogan risultati però ingannevoli perché non veritieri. La May proprio durante il recente incontro pubblico ha confermato di aver dato carta bianca al cancelliere Philipp Hammond di trovare il modo di finanziare l’NHS per i prossimi cinque anni. Dalla parte sua, Hammond, non ha ancora ufficialmente presentato un piano di finanziamento, ma in un intervento ha escluso che verranno toccati settori come scuole, difesa, prigioni e polizia.

Rimangono quindi le tasse sulla persona e sulle società, ma in quest’ultimo caso è già stata confermato una riduzione della corporation tax che dal primo aprile del 2020 sarà portata al 17%, ridotta già di un punto percentuale per anno dal 2016 quando è stato deciso di alleggerire il peso fiscale sulle società che operano in UK, partendo dal valore originale del 20%. Rimangono quindi le tasse sulla persona. Ma ancora nessuno dal Governo May, cancelliere in testa, si è espresso in merito.

Nel frattempo, il segretario alla salute Jeremy Hunt ha più volte sottolineato l’urgenza di alimentare l’NHS dopo otto anni di austerità a causa di tagli voluti dai Conservatori, tanto che anche i 20 miliardi annunciati in cinque anni, secondo Hunt, potrebbero non bastare per rimettere nuovamente in forma il sistema sanitario nazionale.