The Turk’s Head a Wapping, la locanda dei pirati gestita da italiani

Realtà e leggende si intrecciano nei secoli di storia di una locanda di Londra, oggi gestita da un'imprenditrice italiana

The Turk’s Head a Wapping, la locanda dei pirati gestita da italiani

 

‘Quindici uomini sulla cassa del morto…’. Chissà se la canzone gli sarà rimbalzata nella mente durante i suoi ultimi passi verso un destino ormai segnato. E se avrà pensato a quei 15 uomini, in festa con una bottiglia di rum. E’ il 23 maggio 1701. Lui è il famoso pirata scozzese William Kidd, condannato a morte per pirateria e prossimo all’impiccagione in riva al Tamigi. Non prima però di un’ultima birra, concessa ai condannati al The Turk’s Head, famosa locanda di Wapping, quartiere dove al tempo avvenivano le esecuzioni dei pirati.

L’incredibile storia di Capitan Kidd (corsaro incaricato a combattere i pirati e diventato pirata a sua volta) ha ispirato Robert Louis Stevenson nella scrittura del celebre romanzo L’Isola del Tesoro e ancora oggi riecheggia tra i muri della caffetteria londinese, che da poche settimane ha riaperto i battenti.

Merito di un’imprenditrice italiana, Giorgia Bonasia e di suo marito, Ronald Bello, che hanno avviato il loro terzo business londinese prendendo in mano le redini del The Turk’s Head. Un locale di proprietà dell’omonima Charity, il cui obiettivo è quello di favorire la crescita del quartiere, diventato negli anni un elegante sobborgo ai piedi del Tamigi, costruito sullo scheletro di un rione popolare, al tempo, abitato principalmente da operai.

‘Viviamo a Wapping da cinque anni – racconta Giorgia Bonasia, che si è trasferita nella capitale inglese dieci anni fa – e ci siamo innamorati della caffetteria all’istante. Non esiste nulla di simile a Londra. Volevamo creare un luogo d’incontro per le persone, rilassante e particolare, punto di riferimento per la comunità di Wapping, molto unita’. Riguardo la leggenda di Capitan Kidd poi, Giorgia sorride. ‘Sì, probabilmente è una leggenda. Ma senza dubbio nel quartiere l’aria dei pirati si respira ancora…’.

 

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Giorgia Bonasia e Ronald Bello con il team del The Turk’s Head

 

Il The Turk’s Head è un locale accogliente nel cuore di Wapping, avvolto dall’aroma del caffè e da un’aura di leggenda. Il racconto di Capitan Kidd infatti non è l’unica storia che accompagna la caffetteria. La più recente rimanda alla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale la proprietaria, Mog Murphy, decise di tenere aperta la locanda nonostante i rischi del conflitto, continuando così a prestare servizio per gli abitanti del quartiere. In poco tempo il The Turk’s Head diventò un punto di riferimento per i familiari che chiedevano notizie dei propri cari in guerra.

Ancora oggi, la gente del posto, dà seguito al racconto giurando che uno dei motivi per i quali Mog Murphy aveva deciso di continuare a lavorare era dipeso dai suoi problemi di udito, che di fatto le impedivano di sentire i suoni laceranti delle sirene e il rumore degli aerei che sorvolavano la capitale inglese.

L’ultima curiosità del coffee shop riguarda poi il nome: The Turk’s Head. Nonostante le macabre allusioni che potrebbe generare, il riferimento è a uno specifico nodo decorativo noto ai marinai. E non certo a una particolare tecnica di decapitazione dei turchi…

Andrea Nalio

Londra, 17/2/2016