Aveva rappresentato per Londra uno dei momenti di rinascita al termine del primo lockdown, nel mese di luglio dello scorso anno. Lo stesso durante questa estate, richiamando decine di migliaia di persone pronte a godersi il cuore della città senza l’assillo del traffico delle auto, fino a notte fonda.
A fine settembre, tutto questo finirà: l’area pedonale di Soho chiuderà, lasciando le strade di nuovo a disposizione dei mezzi a motore.
Il consiglio comunale di Westminster ha infatti informato i proprietari dei locali della zona che il traffico sarà reintrodotto nel quartiere a partire proprio dalla prima settimana di ottobre, ponendo fine a quella che in molti avevano definito come una piazza all’italiana, nella quale le persone potevano camminare, sedersi, bere e mangiare, all’interno di un’area dove era vietato l’accesso alle auto, scooter e camioncini vari da metà pomeriggio e fino alle 23.
Un vero paradiso, calcolando che Londra non aveva mai vissuto un’esperienza simile, se non per alcune piccole piazze, o stradine che vengono chiuse per il tempo di ospitare i mercatini. Nulla di così ampio e, soprattutto, costante nel tempo, come l’area di Soho dove sono state ben 60 le strade che sono state chiuse per creare la più grande isola pedonale mai ospitata nella capitale inglese.
Le prime avvisaglie che la situazione sarebbe cambiata ci sono state già da metà luglio quando erano stati vietati gazebo e ombrelloni sulle strade pubbliche. Il nuovo regolamente, in vigore dal prossimo mese di ottobre, prevede che ristoranti, caffetterie e pub potranno ancora utilizzare i marciapiedi per posizionare tavolini e sedute alte, ma le strade saranno vietate. Questo varrà per tutte le vie, anche quelle che hanno rappresentato il cuore pulsante di questa piazza all’italiana: Frith St, Greek St, Dean St, Moor St e la vivace Old Compton Street.
La scelta sembra essere dettata dalle numerose lamentele giunte al council di Westminister dai residenti che hanno evidenziato l’eccessiva confusione generata dalla maggiore presenza di persone nella zona e dal mancato rispetto delle distanze sociali.
La decisione ovviamente non è stata presa per nulla bene dagli operatori della zona, dato che avevano rivisto crescere i loro incassi grazie proprio all’ampliamento della capacità ricettiva, aumentando la disponibilità di posti a sedere non solo all’interno dei propri locali ma anche negli spazi a loro assegnati sulle strade.
E lo stesso vale anche per i dipendenti, dato che c’è stata una maggiore richiesta di personale durante il corso degli ultimi mesi. Stando ai dati dell’associazione degli esercenti di Soho, 80.000 sono le persone attualmente impegnate nell’area e 16.000 i posti a sedere creati in più grazie all’area pedonale.
Dal primo ottobre tutto questo verrà ridimensionato notevolmente e, per il settore dell’hospitality tra i più colpiti dalla pandemia, non è certamente una buona notizia.