Settembre mese chiave in UK contro il Covid: pronta la terza dose e le vaccinazioni all’interno delle scuole

NHS sta ultimando il nuovo piano della campagna vaccinale

Settembre mese chiave in UK contro il Covid: pronta la terza dose e le vaccinazioni all’interno delle scuole

 

Settembre sarà un mese chiave per il contrasto alla diffusione del coronavirus nel Regno Unito. Nelle prossime settimane partiranno le vaccinazioni all’interno delle scuole e dal governo verrà dato l’ok per la somministrazione della terza dose.

Quest’ultima attività, secondo un iniziale programma stilato dell’NHS, sarebbe dovuta partire già dal prossimo 6 settembre, ma è stato deciso di far slittare l’avvio del nuovo richiamo di alcune settimane in attesa dei dati del nuovo reporto dal titolo “Cov-Boost” condotto dall’University Hospital Southampton NHS Foundation Trust, che sta esaminando proprio l’impatto di una terza dose sulle risposte immunitarie dei pazienti.

In base a questi dati si deciderà se confermare il programma, e quindi partire già da lunedì prossimo coinvolgendo tutti gli over 50 nel ricevere il terzo vaccino, oppure si partirà solo con i pazienti più vulnerabili e gli ospiti delle case di cura, per i quali serve una maggiore protezione dal Covid rispetto al resto della popolazione, e rimandare di alcune settimane l’avvio del nuovo richiamo su larga scala.

Nel frattempo, il servizio sanitario britannico sta anche ultimando la preparazione di coloro che saranno incaricati di somministrare il vaccino agli studenti tra i 12 ai 15 anni direttamente all’interno delle strutture scolastiche. In questo caso il programma già stabilito prevede la vaccinazione da metà mese.

La situazione continua ad essere sotto controllo su tutto il territorio: registrati nelle ultime 24 ore altri 26.476 casi di Covid e 48 decessi, quando il lunedi prima erano stati rispettivamente 33.196 e 61. Per quanto riguarda la campagna vaccinale sono state superate le 90 milioni di dosi somministrate ((48milioni di prima dose, 42 milioni di seconda) contribuendo a raggiungere l’84% della popolazione adulta con il primo vaccino e il 78% anche con il secondo.