Da oggi scatta ufficialmente la fase che Downing Street considera un ritorno alla normalità per l’Inghileterra annullando una prima serie di restrizioni che sono state utili fino ad ora per abbassare la curva pandemica e far uscire il paese del picco pandemico che, secondo gli esperti, è stato superato.
Come stabilito dal governo britannico, da oggi niente più obbligo di lavorare da casa e stop alle mascherine a scuola. La seconda tappa ci sarà il 27 gennaio: in quel caso verrà eliminato l’obbligo legale delle mascherine nei luoghi pubblici (anche se il sindaco di Londra ha anticipato che chiederà ai suoi cittadini di indossarla sempre nei trasporti pubblici) e non servirà più mostrare l’NHS covid pass prima di entrare nei luogi al chiuso con più di 500 persone, quindi discoteche, e in quelli all’aperto con più di 4mila persone, di fatto gli stati. Inoltre decadrà anche l’obbligo di sottoporsi a un test del tampone entro 48 ore per tutti i doppio-vaccinati che giungeranno in UK provenienti dall’estero.
Il ministro della Sanità, Sajid Javid, in una intervista a Sky News questa mattina ha sottolineato che molto probabilmente il coronavirus “resterà per sempre” ma sotto forma endemica, quindi controllabile come si fa con l’influenza, casomai ricorrendo a una vaccinazione con cadenza annuale. E ha aggiunto: “Dobbiamo continuare con le nostre vite con misure sensate, appropriate e proporzionate“.
Come anticipato, la scelta di annullare tutte le restrizioni in varie tappe nasce dall’analisi effettuata dal comitato tecnico scientifico basata sui numeri: da una parte una riduzione dei contagi da Omicron del 37% rispetto alla settimana precedente e dall’altra una spinta alla campagna vaccinale che sta registrando il 90% della popolazione dai 12 anni in su che ha ricevuto la prima dose, l’83% entrambe ma soprattutto il 63% alla quale è già stata somministrata la terza.
Basteranno questi numeri per permettere al Regno Unito di tornare a una situazione di vita che può essere considerata pre pandemica? E’ questo il dubbio che molti si stanno ponendo, mentre il primo ministro Boris Johnson è stato inondato dalle polemiche per i party che l’hanno visto coinvolto direttamente, o indirettamente attraverso il suo staff, durante i periodi di lockdown.
Per alcuni, questo annullamento delle restrizioni viene considerato come una sorta di “zuccherino” che Johnson vuol dare ai suoi elettori per mandare giù il boccone amaro rappresentato dagli scandali che lo stanno vedendo coinvolto. Una scelta, quindi, poco scientifica e molto politica.