Anche a Londra e dintorni, nonostante una certa apparente calma della popolazione e gli inviti del Governo a comportarsi in modo responsabile, è scattato il “panic buying” come già avvenuto in Italia. Generi di prima necessità come prodotti alimentari e sanitari sono sempre piú difficili da trovare e le principali catene di supermercati hanno introdotto limiti all’acquisto per bloccare la corsa all’accaparramento.
L’oggetto piú ambito è il gel disinfettante per le mani (hand sanitizer), utilissimo per ridurre il rischio di contagio quando non si ha la possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone. Ormai da settimane il prodotto è praticamente scomparso dagli scaffali, lasciando spazio a un mercato online a caro prezzo e a un proliferare di prodotti alternativi per soluzioni fai-da-te.
“Da noi è esaurito da almeno tre settimane” ci dice un addetto al mega Tesco di High Wycombe. “Abbiamo avuto una consegna sabato scorso ma è stato immediatamente acquistato in massa. Adesso abbiamo introdotto un limite, non piú di tre flaconi per persona, ma non sappiamo quando ne avremo di nuovo“.
Girando per il centro della cittadina del Buckinghamshire la musica non cambia. “Non abbiamo disinfettante per le mani da settimane” ci conferma l’addetto del negozio Savers, davanti a scaffali desolatamente vuoti. “Due settimane fa ci avevano fatto una consegna ma un cliente l’ha comprata in blocco lasciandoci subito senza.“. L’acquisto dei disinfettanti per le mani adesso è razionato, c’è un limite di due per persona, recita un cartello, ma in mancanza di scorte è del tutto teorico.
A pochi metri, una farmacia propone una soluzione alternativa. Un flacone di gel all’aloe vera (dal costo di £8) e due flaconi di soluzione alcolica al 70% (£6 ciascuno). Mescolandoli a casa nel modo giusto – spiega con aria complice il farmacista – si ottiene un prodotto simile, anche se piú costoso (£20 in tutto per circa 500gr di soluzione, quasi £40 al chilo). La gente nel negozio ascolta tra il perplesso e l’interessato. La maggior parte non si convince ma qualcuno compra.
Situazione analoga anche nel centro della capitale: “Con una amica abbiamo girato tutte le farmacie e i negozi attorno a Sloane Square” ci racconta Caterina “e non lo abbiamo trovato da nessuna parte“.
Anche Amazon soffre. Il suo gel antibatterico “best seller” (un pacco da sei per £8.94) risulta sold-out, così come sono indisponibili tutti i prodotti Prime, con consegna nello stesso giorno o nel successivo. Continuando nella ricerca siamo riusciti a trovare un pacco da 70ml al costo di £5.98 (qui il costo supera gli £80 al chilo) ma a vendere è un azienda di Guangdong in Cina e la consegna è prevista tra il 30 marzo e il 9 aprile, tra non prima di due settimane e mezzo. Non esattamente una soluzione.
Se il disinfettante è ormai introvabile, anche altri generi di prima necessità cominciano a sparire dai supermercati, a partire dal prodotto tipico della dieta mediterranea, la pasta.
“All’Asda di Slough da giorni non c’è piú un singolo pacco di pasta” ci segnala preoccupato Gilberto, un lettore marchigiano, inviandoci foto degli scaffali completamente vuoti.
“Pasta finita al Waitrose vicino casa mia” ci segnala la nostra autrice Mariaelena Agostini. Anche in questo caso, la sua foto vale piú di mille parole.
Ma il prodotto simbolo del ‘panic buying’ a Londra come in Australia è la carta igienica, con casi anche qui di scaffali vuoti. Un acquisto irrazionale, perchè si tratta di un prodotto fabbricato in UK, per il quale ragionevolmente non dovrebbero esserci problemi di produzione e approvvigionamento.
Ma il panico non è razionale, e la prospettiva di rimanere chiusi in casa per 14 giorni o piú senza carta igienica spaventa tutti. Meglio allora assicurarsi di avere in casa scorte abbondanti di un prodotto umile, umilissimo, ma fondamentale.