La Gran Bretagna ha sospeso ieri i voli da Sharm-el-Sheik, per evitare il rischio di un attacco terroristico da parte dell’ISIS. La decisione è stata annunciata nel pomeriggio di ieri, 4 novembre 2015, direttamente da un portavoce del premier David Cameron. Il motivo è legato ai risultati preliminari sul disastro aereo avvenuto sul Sinai pochi giorni fa, che ha causato la more di 224 persone.
“Mentre l’investigazione è ancora in corso, non possiamo dire con certezza per quale motivo il jet russo è precipitato.” scrive Downing Street in un comunicato. “Ma adesso che sono venute alla luce nuove informazioni, siamo preoccupati che l’aereo sia stato tirato giù da un ordigno esplosivo”. Sotto accusa quindi le misure di sicurezza all’aeroporto di Sharm-el-Sheik, nel quale l’ordigno potrebbe essere stato caricato a bordo.
Sia British Airways che EasyJet hanno immediatamente sospeso i loro voli. Per ripartire dovranno avere l’ok di un team di esperti di sicurezza britannici già arrivati a Sharm per valutare le condizioni di sicurezza e identificare eventuali azioni correttive. Si stima che siano 20mila gli inglesi bloccati in Egitto in attesa di ripartire.
La decisione del governo UK, sebbene descritta come “misura precauzionale” è drastica ed inusuale. Segno che l’allarme sicurezza è estremamente serio e l’intelligence ricevuta è stata considerata affidabile. Nelle prossime ore, è verosimile che anche altri paesi prendano misure analoghe.
Come riporta il Times, la sospensione dei voli ha colto di sorpresa il governo egiziano ed è stata criticata dal presidente Sisi, che si trovava peraltro a Londra proprio per incontrare Cameron. L’aeroporto di Sharm-el-Sheik è il secondo scalo egiziano per importanza, con oltre 10 milioni di passeggeri l’anno, ed è un volano fondamentale per l’economia turistica del paese.
Londra, 5/11/2015
foto: l’aeroporto di Sharm (fonte www.sharm-el-sheikh-airport.com)