La pandemia da coronavirus sta dando un duro colpo all’economia mondiale. Ogni paese sta tirando le somme dei danni causati dai rigidi lockdown che hanno messo un freno alla produzione interna, consapevoli che le cifre che stanno emergendo sono solo parziali, in attesa di conoscere solo tra qualche anno quanto il Covid sarà pesato in termini di occupazione e produzione.
Il Regno Unito comunque già conferma un calo dei posti di lavoro nell’ultimo anno: le stime di marzo 2021 elaborate dall’ONS, l’ufficio nazionale di statistica, indicano che il numero di occupati retribuiti è sceso del 2,8% rispetto a marzo 2020, corrispondente a un calo di 813.000 unità nell’arco dei dodici mesi. La fascia di età ad aver subito maggiori perdite è quella compresa tra i 18 e i 25 anni.
Il tasso di occupazione in UK è ora stimato al 75,1% (-1,4% rispetto all’anno precedente) mentre quello della disoccupazione al 4,9% (+0,9%) portando il tasso di inattività economica del paese al 20,9%.
Il numero totale di ore settimanali lavorate è stato di 959,9 milioni, in calo di 92,3 milioni di ore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e di 20,1 milioni di ore rispetto al trimestre precedente.
Il tasso di licenziamenti per l’ultimo trimestre è stato stimato a 7,3 persone per mille dipendenti, in calo rispetto al record di 14,2 persone per mille dipendenti del trimestre precedente (settembre-novembre 2020).
L’indagine completa può essere trovata sul sito internet ufficiale dell’ONS a questo indirizzo.
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