UK, stangata sugli affitti: +2% entro 12 mesi,+15% entro il 2023.

A spingere i prezzi è il calo di abitazioni disponibili, mentre comprare resta un sogno per pochi

UK, stangata sugli affitti: +2% entro 12 mesi,+15% entro il 2023.

 

Doccia fredda per chi già fatica a pagare l’affitto: il costo di questa voce di spesa, che a Londra già mangia fino al 40% del bilancio familiare, è destinato a salire dopo circa due anni di relativa stasi.

Nel suo report sul mercato immobiliare appena pubblicato, il Royal Institute of Chartered Surveyors (Rcis) prevede un +2% nei prossimi 12 mesi e una impennata fino al 15% entro il 2023, in particolare nelle zone più ricche dell’East Anglia e del sud del paese.

A spingere i prezzi il calo costante del numero di abitazioni disponibili sul mercato degli affitti in tutto il Regno, un trend ormai consolidato dopo 8 trimestri in negativo.

Secondo gli esperti, l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali e la maggiorazione della tassa (stamp duty) con un +3% sull’acquisto di seconde case ha raffreddato il mercato del buy-to-let e spinto molti piccoli proprietari a vendere.

Per Simon Rubinsohn, capo economista del Rics, il rischio è che “il calo dell’offerta si traduca gradualmente in un aumento del costo di affitto, in assenza di interventi governativi come la ripresa del programma build to rent [in cui il governo compartecipava a schemi di edilizia privata] e di progetti di edilizia sociale”.

Già oggi, secondo una ricerca pubblicata lo scorso maggio dall’ufficio studi di Banco Santander, in tutto il Regno Unito comprare è più conveniente che affittare: a Londra, in media, il costo di un mutuo sarebbe inferiore di 290 pound al mese rispetto al corrispondente canone di affitto.

Malgrado questo non cresce il numero dei compratori, visto che i prezzi proibitivi rendono l’acquisto impossibile per la maggioranza della popolazione.
Non a caso, il mercato delle compravendite negli ultimi due anni ha subito un significativo rallentamento, fino a quasi arrestarsi negli ultimi 4 mesi.

A Londra, in particolare, quasi i due terzi della proprietà messe in vendita nel 2017 sono state ritirate dal mercato dopo circa 6 mesi. Nel 38% di questi casi i proprietari hanno rinunciato alla vendita perchè le offerte ricevute erano molto inferiori al prezzo richiesto. 

Quanto alle vendite concluse, alcuni quartieri hanno visto ribassi fino al 10-15% sul prezzo iniziale: un declino dovuto in parte, secondo gli analisti del settore, all’incertezza legata ai negoziati su Brexit. Sul futuro del settore pesa anche il recente annuncio del rialzo del tassi d’interesse da parte della Bank of England.

Foto: copyright Nigel Mykura