Il governo britannico ha in programma di concedere 45mila visti stagionali l’anno prossimo per supportare il comporto agricolto, settore che ha sofferto di carenza di manodopera dall’attuazione della Brexit.
Nel Regno Unito, dopo il calo durante la pandemia, l’immigrazione ha ripreso a salire bruscamente e, secondo i media britannici, dovrebbe raggiungere un record quest’anno, soprattutto di persone provenienti da paesi extra europei. Cosa che però non sta apportando benefici all’economia del lavoro dell’intero paese.
Ieri il ministro dell’Interno, Suella Braverman, intervenendo a una conferenza organizzata dal think tank National Conservatism, ha assicurato che “non c’è ragione per cui il Regno Unito non possa formare i propri camionisti e raccoglitori di frutta per ridurre l’immigrazione“. Downing Street, tuttavia, ha difeso la sua decisione di concedere ancora una volta i visti stagionali. Un portavoce del premier britannico ha spiegato che le norme attuali apportano flessibilita al sistema in base alle necessità, insistendo sul fatto che il Regno Unito ha un tasso di disoccupazione storicamente basso, al 3,9% tra gennaio e marzo.
Il settore agricolo britannico risente dell’impennata dei costi, che sta accentuando la concorrenza dei prodotti importati, e più strutturalmente delle conseguenze della Brexit, che ha notevolmente complicato le assunzioni di manodopera europea, massicciamente impiegata nei campi.
Il governo ha anche promesso di proteggere meglio il settore agricolo nei futuri accordi commerciali, criticando invece l’intesa conclusa a fine 2021 con l’Australia per le concessioni date ai prodotti alimentari australiani importati, o addirittura per la mancata tutela dei nomi di famosi prodotti britannici.
“L’agricoltura britannica e i prodotti britannici non possono passare in secondo piano. So che alcuni hanno avuto questa impressione in passato“, ha insistito il premier, Rishi Sunak, in una lettera aperta ai professionisti del settore all’incontro di Downing Street. Il governo prevede inoltre di mobilitare diversi milioni di sterline per sostenere agricoltori e pescatori per l’esportazione.
Lo scorso febbraio aveva annunciato sovvenzioni per promuovere l’innovazione, sostenere la produzione alimentare, migliorare la salute e il benessere degli animali e proteggere l’ambiente. Soldi che dovranno essere pagati parallelamente all’attuazione di programmi volti a sostituire gli aiuti europei dopo la Brexit.
Tra gli annunci, anche il rilascio di speciali visti per coloro che lavorano nel settore dell’edilizia, anche questo in carenza di personale per via della Brexit. Il progetto del governo è di concedere permessi speciali per le professioni che compaiono nell’elenco delle occupazioni carenti, spinto anche dalla critiche ricevute dalle associazioni di categoria, come nel caso della FMB – Federation of Master Builders che ha letteralmente accusato Downing Street di aver commesso un grave errore nell’impedire ai lavoratori europei di entrare in UK, senza che questi rispettino il famoso schema a punti.
Secondo la FMB, l’allentamento delle norme sull’immigrazione sarebbe un importante stimolo per la ripresa del settore edile, così come degli altri ambiti tra i quali come hospitality, agricoltura e sanità che denunciano da mesi una forte carenza di personale.
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