Quasi 100mila persone ad oggi hanno aderito alla campagna Don’t Pay UK, nata da un movimento spontaneo che intende contrastare il caro vita, e soprattutto l’aumento delle bollette di energia e gas, non pagandole.
La scelta nasce più come messaggio da inviare al Governo britannico affinché quest’ultimo intervenga sulla decisione dell’Ofgem, autorità di regolamentazione, di aumentera il tetto massimo del prezzo dell’energia dal prossimo 1 ottobre, come ha già annunciato.
Lo stesso giorno, il movimento intende organizzare una grande manifestazione lungo le strade delle principali città del paese. L’obiettivo è di coinvolgere almeno 1 milione di persone intenzionate a sostenere questa attivà di protesta.
Le ultime analisi sulla crescita dell’inflazione rapportate al costo della vita anticipano che la bolletta domestica media supererà le 3.300 sterline all’anno, con un picco che potrebbe arrivare a 4.200 sterline a partire da gennaio del prossimo anno.
Per tale motivo i principali sostenitori di Don’t Pay UK spingono affinché le famiglie britanniche si rifiutino di pagare le bollette a partire proprio da ottobre.
L’ispirazione nasce da un precedente movimento nato alla fine degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90, contro quella che venne comunemente definita la Poll Tax, un sistema di tassazione introdotto dal governo di Margaret Thatcher in sostituzione delle aliquote nazionali prima in Scozia e successivamente in Inghilterra e Galles.
Ma a differenza della Poll Tax, in questo caso si tratterebbe di non pagare la fornitura di energia, sia in forma di gas che elettricità, essenziale per la vita di tutti i giorni. Per tale motivo che molte associazioni ed organismi di controllo super partes hanno messo in allerta coloro che potrebbero mettere in pratica il consiglio di Don’t Pay UK, perché il mancato pagamento comporterebbe seri rischi, tra cui l’accumulo di debiti e l’impatto sui punteggi di credito dei clienti.
Qui il sito ufficiale del movimento.