L’Irlanda vota sì ai matrimoni gay, Italia ancora senza legge

L’Irlanda vota sì ai matrimoni gay, Italia ancora senza legge

 

L’Irlanda è diventato il primo Paese al  mondo ad aver legalizzato i matrimoni gay tramite un referendum popolare. Con un risultato finale che vede il 62.1% di voti favorevoli, l’articolo 37 della costituzione irlandese da ieri stabilisce che “il matrimonio può essere contratto secondo la legge da due persone, senza alcuna distinzione di sesso“.

Il 22 maggio 2015 è stato quindi un giorno storico per la cattolicissima Irlanda, dove fino a vent’anni fa l’omosessualità era considerata un reato. 

Secondo il premier irlandese Enda Kenny, la giornata di ieri è passata alla storia come un voto nei confronti dell’amore e dell’uguaglianza sociale. «Siamo pionieri», dice Kenny, sperando che l’Irlanda diventi un esempio per tutte le comunità internazionali dove ancora non esistono leggi che tutelino i diritti per le coppie omosessuali.

L’Inghilterra fa già parte dell’Europa progressista, con una legge sui matrimoni gay entrata in vigore da Luglio del 2013. L’Italia invece è ancora tra i nove paesi europei senza legge e quindi, proprio una delle comunità  a cui fa riferimento Kenny.

Il messaggio pionieristico” irlandese però, sembra essersi fatto sentire nella nostra penisola.

Ieri pomeriggio sono scese nelle piazze di più città italiane le “Sentinelle in Piedi“, un gruppo apolitico e aconfessionale composto da guardiani dei valori cattolici. Le Sentinelle non manifestano ma attendono un determinato tempo fermi ed in piedi, talvolta leggendo un libro, per  “sostenere la famiglia, difendere il matrimonio tra uomo e donna, per il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà e per il diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori.”

Durante la manifestazione silenziosa a Torino in piazza Paleocapa, decine di coppie omosessuali hanno deciso di contrastare e sfidare le Sentinelle con il più affettuoso dei gesti d’amore: un bacio.

Un’altra spinta sull’onda del referendum irlandese arriva dalla presidente della camera Laura Boldrini: «È tempo che anche l’Italia abbia una legge sulle unioni civili. Essere europei significa riconoscere i diritti».

Sembra quindi che l’Irlanda sia diventata davvero un faro per il resto del mondo in termini di uguaglianza, amore e libertà, dando una lieve mossa anche all’immobile Italia.

 

Martina Bet

Londra 24/5/2015