A Londra due milioni in stato di povertà nonostante il boom del lavoro

La maggiore colpa va attribuita all'aumento degli affitti che prende gran parte del salario: 20% in più negli ultimi cinque anni

A Londra due milioni in stato di povertà nonostante il boom del lavoro

 

Poveri nonostante il lavoro non manchi. Un controsenso figlio dei nostri tempi che si accentua ancora di più quando si ha a che fare con le difficoltà dettate dal vivere in una grande città, Londra tra tutte, dove il livello di disoccupazione registrato l’anno scorso è il più basso di sempre: appena 280.000 risultavano inoccupati su un totale di oltre 8.500.000 abitanti, contro i 430.000 del 2011.

La conferma giunge dal nuovo studio effettuato dalla fondazione Trust for London basato proprio sulla capacità di spesa delle persone che vivono e lavorano a Londra rispetto allo stipendio percepito.

La ricerca ha evidenziato  che 700.000 bambini, 1.4 milioni di adulti in età lavorativa e 200.000 pensionati vivono sotto la soglia di povertà, mentre il 50% della ricchezza espressa dalla capitale inglese è in mano al 10% della popolazione, e il 50% è costretto a dividersi appena il 5% di ricchezza.

Un altro dato scioccante è che circa due milioni di cittadini della capitale inglese hanno forti difficoltà ad arrivare a fine mese, nonostante abbiano un lavoro in molti casi anche a tempo indeterminato. La colpa va attribuita ai costi di affitto delle case che prendono una percentuale consistente del salario mensile.

Oltre la metà di coloro che vivono sotto la soglia di povertà, il 58% secondo lo studio, sono componenti di working family, ossia nuclei familiari dove non si superano le 15.000, 20.000 sterline annue totali. Cifre ridicole se queste servono solo a coprire gli affitti degli appartamenti.

Ad esempio, secondo quanto è emerso dalla ricerca, una casa con due camere da letto nel trimestre più economico del mercato londinese costa £1.250 al mese, rispetto ai £500 di media del resto dell’Inghilterra. Proprio la crescita del valore degli affitti privati negli ultimi cinque anni è stata molto più veloce nella capitale rispetto al resto dell’Inghilterra: il 20% contro l’8%.

E’ necessario mettere in campo azioni precise – ha affermato in una nota ufficiale Mubin Haq, direttore del comparto politica e sovvenzioni della Trust for London – soprattutto per stoppare la significativa disuguaglianza in termini di ricchezza che c’è a Londra. Ci sono sempre più enormi divari tra grandi fette di popolazione londinesi, che stentano ad arrivare a fine mese, e piccole fette che invece detengono ingenti capitali”.