EFG London Jazz Festival 2018, i concerti da non perdere

Dal 16 al 25 novembre, 10 giorni di grande jazz, 325 concerti in 70 location diverse della capitale. Tutto all'insegna della grande musica.

EFG London Jazz Festival 2018, i concerti da non perdere

 

Per gli amanti del jazz e della buona musica prende il via oggi l’EFG London Jazz Festival, forse la rassegna musicale piú dinamica della capitale. Una kermesse che durerà 10 giorni, da venerdi 16 a domenica 25 novembre 2018.

In questa edizione saranno 325 i concerti che si terranno nella capitale, in 70 locations diverse. Si ascolterà jazz nei grandi teatri come la Royal Festival Hall, in sale piú intime come la Purcell Room e persino nelle chiese, come la splendida Church of St James di Clapton, trasformata in tempio della musica live e ribattezzata Church of Sound. E naturalmente sono coinvolti tutti i principali jazz club della capitale, dal Ronnie Scott’s al 606 Club, che per l’occasione riservano generalmente il meglio della loro programmazione.

Una festa alla quale tutti sono invitati a partecipare. Il cartellone presenta concerti per tutti i gusti, dal bop al latin-jazz, i biglietti hanno generalmente prezzi accessibili, diversi concerti sono gratuiti, e alcune performance sono trasmesse via radio da BBC3.

Impossibile elencare tutti i nomi in cartellone, ma ecco la nostra scelta delle 10 performance da non perdere, tra quelle non ancora sold-out

Dave Douglas

Dave Douglas (16 novembre, Royal Festival Hall). Il trombettista americano è una delle voci piú originali emerse nel jazz negli ultimi decenni. A Londra si presenta c0n un nuovo trio composto da un chitarrista e un bassista e un progetto dal titolo incoraggiante “Uplift”. Per sollevarsi lo spirito.

Myra Melford (22 novembre, Kings Place) Pianista e compositrice americana, Melford è un’artista elusiva ma estremamente originale, adorata dalla critica. A Londra si presenta con la sua nuova band Snowy Egret, un ensemble reso ancora piú prezioso dalla presenza di Gerald Cleaver alla batteria. Da scoprire.

Jeff Goldblum  (17 novembre, Cadogan Hall). È proprio lui, la star di Hollywood di film come Jurassic Park e Independence Day. Una rara occasione per vedere il celebre attore americano nelle vesti di crooner e pianista, accompagnato dall’orchestra di Mildred Snitzer. Garantito entertainment allo stato puro.

Archie Shepp (19 novembre, Barbican). Autentica icona della musica afro-americana, superati gli 80 anni Shepp rimane un artista e uno strumentista formidabile. In questa occasione si presenta accompagnato dalle cantanti Amina Claudine Myers e Carleen Anderson, da un ensemble di vocalist inglesi e da una band nella quale spicca il grande batterista Hamid Drake. Da non perdere.

Jazzmeia Horn

Jazzmeia Horn (20-21 novembre, Ronnie Scott’s).  In nomen omen. A soli 27 anni la texana Jazzmeia Horn è considerata una delle piú importanti cantanti jazz in attività, una voce che una volta ascoltata non si dimentica. Il suo concerto al Ronnie Scott’s è sold-out ma la buona notizia è che il club ha deciso di trasmettere live in streaming la performance di mercoledi alle 20.15 attraverso la loro pagina Facebook. Per esserci, ma dal salotto di casa propria.

Antonio Serrano (18 novembre, Pizza Express Soho). Spagnolo di Madrid, Serrano è un virtuoso dell’armonica a bocca, uno strumento che ha avuto il suo spazio nel jazz soprattutto grazie al compianto Toots Thielemans. A Londra arriva accompagnato da un classico trio pianoforte-basso-batteria.

Remo Anzovino (21 novembre, Purcell Room). Atteso debutto londinese per il talentuoso pianista e compositore friulano di origine napoletana, autore di numerose colonne sonore, e capace di conciliare la carriera artistica con quella da avvocato penalista.  A Londra Anzovino presenterà dal vivo in piano solo il suo ultimo album Nocturne (Sony Music), definito come il racconto di “una notte che cambia la vita”.

Craig Handy

Craig Handy feat. Phil Robson (22 novembre, 606 Club). Se non vi interessa lo smooth jazz o l’avanguardia, Craig Handy è il vostro uomo. Un sax tenore robusto che ha lavorato con personaggi come Herbie Hancock, Freddie Hubbard e Wynton Marsalis e può essere considerato un perfetto esponente del cosiddetto straight-ahead jazz.aL

Antonio Forcione (24 novembre, Bull’s Head). Presenza fissa della scena musicale londinese, Forcione è un chitarrista capace di spaziare dai Beatles alla musica brasiliana con grande musicalità e sensibilità. Al Bull’s Head suonerà un programma intitolato “Motown & Magic” orientato alla musica soul.

Tord Gustavsen (16 novembre Cadogan Hall). Tra i migliori esponenti del jazz scandinavo targato ECM, Gustavsen porterà melodie nordiche e atmosfere rarefatte, accompagnato dal bassista Sigurd Hole e dal batterista Jarle Vespestad. Perfetto per una fredda e grigia serata di novembre.

Last but not least, vi segnaliamo “Young Jazz from Italy” (17-18 novembre, Barbican) Sotto questa etichetta si esibiranno una serie di jazzisti italiani che saliranno sul “free stage” del Barbican: sabato 17 toccherà al pianista Alessandro Lanzoni in piano solo, seguito dal quintetto lombardo Clock’s Pointer Dance e da Francesco Bearzatti. Domenica 18 si esibiranno il pianista Enrico Zanisi, la cantante Simona Severini e il trio Drive! composto da Giovanni Guidi, Joe Rehmer e Federico Scettri.

Organizzato da Serious, con il supporto dello sponsor EFG, il London Jazz Festival 2018 inizia venerdi 16 novembre e termina domenica 25. Per maggiori informazioni e per vedere il programma completo del festival si può consultare il sito ufficiale.