L’Inghilterra alle prese col ‘pasto sostanzioso’, che nessuno conosce. Neppure chi serve gli Scotch Eggs

Per frenare la pandemia il Governo impone che si possa andare al pub ma solo per bere e cenare. Inventa così il "substantial meal" senza spiegare cosa è

L’Inghilterra alle prese col ‘pasto sostanzioso’, che nessuno conosce. Neppure chi serve gli Scotch Eggs

 

I monaci trappisti in Belgio la chiamavano “pane liquido” in quanto unica fonte di sostentamento durante i periodi di digiuno, ma secondo il governo Johnson: no, la birra non costituisce un pasto sostanzioso.

Una notizia assai triste da mandar giù nella seconda settimana di riapertura dei pub londinesi all’interno del tier 2 delle restrizioni anti-Covid e che costringerà gli amanti della pinta del dopo lavoro a convertirla in una cena, vittime il portafoglio e la sete da luppolo-senza-hamburger.

La regola del “bere alcolici solo se accompagnati da un pasto sostanzioso” dovrebbe teoricamente prevenire l’alticcio di turno che si aggira per il pub senza mascherina e ormai ignaro del significato di “distanziamento sociale.”

Ma a scrivere è qualcuno che in un pub inglese ci lavora da ormai qualche anno, che sotto il “regime del pasto sostanzioso” ci ha vissuto a Manchester in ottobre, quando la città era stata posta nel livello 3 di allerta da Coronavirus, e che sa bene che quando si tratta di tradizioni centenarie, di pubs e di Ales, il buon senso può facilmente venire meno.

Iniziamo dalle premesse. Il nuovo regolamento per il settore dell’hospitality nelle zone in tier 2 prevede che “solo i bar e pub che possono operare come ristorante potranno aprire e che questi potranno servire alcolici soltanto se accompagnati da un pasto sostanzioso. Al termine del pasto, il cliente non potrà più ordinare alcolici e dovrà lasciare il pub.”

Lineare? Non proprio! Perché il governo non ha voluto esprimersi su cosa costituisca un pasto sostanzioso o sui tempi di consumazione, lasciando l’interpretazione al “buon senso dei singoli.”

Prendiamo un banalissimo scotch egg, l’uovo sodo ricoperto da salsiccia e poi fritto, protagonista assoluto degli snack da bar. Ora, dal governo arrivano voci dissidenti nei confronti del suddetto: c’è chi afferma che si tratti di un pasto sostanzioso, se disposto su un piatto e servito al tavolo. C’è poi chi dice che assolutamente no, si tratta di uno snack o, se proprio vogliamo, di un antipasto e chi opina che forse uno scotch egg da solo no, ma due possono supplire.

Insomma, tra dibattiti e controversie, ancora non si è capito quanti scotch eggs servano per fare un pasto sostanzioso, nell’ambito di una campagna politica che pare voler combattere la cirrosi epatica piuttosto che il Coronavirus.

Ma, pur supponendo che uno scotch egg sia, in effetti, un pasto sostanzioso, quanto tempo è considerato accettabile per consumarlo? Perché vi assicuro che di scene tra lo straziante ed il surreale dove l’ennesimo avventore si ritrova a spezzettare e sminuzzare e rimescolare il suo scotch egg nel piatto pur di ricevere l’ultima pinta (che poi, si sa, non è mai l’ultima) ne vedrete parecchie.

O ancora, quante pinte posso consumare prima di ordinare il fatidico “pasto,” per esempio rigirandomi tra le mani quel menù che ormai so a memoria? E quante pinte durante? Perché secondo la mia umile opinione, 3 pinte prima e 3 pinte durante la consumazione di uno scotch egg causerebbero lo stesso problema “dell’ubriaco errante.”

Il governo lascia tutto al buon senso, ma si sa che se le regole non sono chiare ed uguali per tutti, ci sarà sempre chi ne approfitta e chi invece ci rimette la clientela (o la licenza).

E dunque alcuni posti istituiscono una finestra di due ore, all’interno della quale è necessario consumare un pasto. Altri invece servono chiunque abbia di fronte del cibo, e nasce così la moda del “cibo da esposizione,” un po’ come il Sampuru giapponese o degli amuleti anti-Covid: ordina un piatto, tienilo lì davanti e ti serviremo da bere.

Insomma la confusione è molta e la frustrazione di chi queste regole le dovrà decifrare e mettere in pratica ancora di più. Ma non ci facciamo ingannare, non tutti ne usciranno sconfitti dal nuovo regime: il caro amico di Boris, convinto sostenitore di Brexit e fondatore della catena Wetherspoons non si sta lamentando più di tanto. E questa regola sembra fatta ad hoc per il colosso, mentre a rimetterci saranno i piccoli bar indipendenti.