Leadership a Jeremy Corbyn, suicidio politico dei Labour?

Stampa inglese unanime nel giudicare la scelta di Corbyn un clamoroso errore politico

Leadership a Jeremy Corbyn, suicidio politico dei Labour?

 

“L’elezione di Jeremy Corbyn a leader del Labour Party è una catastrofe.  Una catastrofe per il Labour. Una catastrofe per il nostro sistema politico. Una catastrofe per il paese”. Non usa mezzi termini il Telegraph nel commentare la vittoria politica di Corbyn alle primarie alla guida dei Labour.

Il tono del Telegraph è apocalittico. Corbyn è ineleggibile e non potrà mai diventare Primo Ministro. Per il Telegraph, con questa mossa il partito ha commesso un autentico harakiri (il titolo dell’articolo è “The day the Labour Party died“).  Sotto accusa la personalità di Corbyn, un perenne bastian contrario all’interno del suo stesso partito, e le posizioni di estrema sinistra del suo programma politico.  Ancora piú estremi gli scenari presentati dai tabloid (“Corbyn abolisce l’esercito” titola il Sun).

Più cauta l’analisi del Guardian, che parla di “paure e speranza”, così come quella dell’Economist che si interroga sulla posizione che Corbyn prenderà nel referendum sull’UE. Ma nel complesso, la stampa inglese è unanime nel giudicare l’elezione di Corbyn un clamoroso errore politico, e le prime 48 ore di leadership non hanno fatto altro che confermare i timori. La dirigenza del Labour si è subito spaccata e persino i sindacati, come riporta il Times, lo hanno attaccato per le sue prime scelte manageriali.

Fa eccezione l’Independent, che riesce a trovare “5 ragioni per essere felici della vittoria di Jeremy Corbyn“. Con Corbyn ci sarà un leader che è stato in grado di rendere piú attivo l’elettorato Labour, e che si opporrà ai tagli alla spesa pubblica, scrive Ellie Mae O’Hagan, ponendo l’accento anche sulla promessa di Corbyn di avere un governo-ombra con il 50% di ministri donna. Ma sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.

Sicuramente l’elezione di Corbyn ha vivacizzato un dibattito politico da anni fermo su posizioni molto simili, mandando un segnale chiaro. Piuttosto che essere la copia sbiadita dei Tories, il Labour deve ritrovare le sue radici e ricominciare a dire “qualcosa di sinistra”, come chiedeva Nanni Moretti a D’Alema nel film “Aprile”.  Con Corbyn l’asse dei Labour si è spostato decisamente a sinistra, ma è difficile pensare che sia questa la strada che può portare i Labour a riprendere possesso di Downing Street.

Francesco Ragni
Londra, 14/9/2015