Le solide relazioni scientifiche tra Italia e Regno Unito, il potenziale impatto dell’uscita del paese dall’Unione Europea e gli interrogativi legati all’associazione del Regno Unito al programma Horizon Europe. Questi e altri temi sono stati analizzati dal rapporto finale del progetto UK-IT Best + Shape (Bilateral Exchange in Science and Technology + Social Sciences Humanities & the Arts for People and the Economy), presentato a Villa Wolkonsky, residenza dell’Ambasciatore britannico Ed Llewellyn.
Best + Shape è stato ideato dall’ufficio scientifico del network diplomatico britannico in Italia con l’obiettivo di offrire una panoramica sullo stato attuale delle collaborazioni tra Italia e Regno Unito in materia di ricerca, al fine di individuare soluzioni alle criticità riscontrate e migliorare le interazioni tra i due sistemi, rendendo così la collaborazione italo-britannica sempre più efficace.
Tra le criticità segnalate, c’è l’aumento delle tasse universitarie per gli studenti europei nel Regno Unito, che costringe molte università italiane – soprattutto quelle di minori dimensioni – a cercare soluzioni alternative per la formazione degli studenti che vogliono trascorrere un periodo di studio all’estero. Anche le difficoltà create dai tempi di attesa alle dogane per lo scambio di materiale utile alla ricerca, come documenti, dispositivi e campioni biologici.
Il lavoro ha fatto emergere cinque punti chiave portati all’attenzione dei due governi: supporto alle università minori, corsie preferenziali per gli scambi scientifici, implementazione e finanziamento degli accordi bilaterali, individuazione di referenti per gli accordi e le relazioni, anche ad alto livello, e soluzioni per favorire la mobilita’ degli studenti. L’obiettivo è far sì che le relazioni di collaborazione tra Italia e Regno Unito continuino a rafforzarsi e ad essere reciprocamente proficue, anche dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Oltre all’ambasciatore Lewellyn, all’evento hanno preso parte Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR, numerosi presidenti di enti nazionali di ricerca e rettori, e Susie Kitchens, vice direttrice del BEIS – Department for Business, Energy and Industrial Strategy.
Dopo il benvenuto dell’Ambasciatore, i lavori si sono aperti con un video di saluto di George Freeman, Ministro della Scienza, Ricerca e Innovazione del Regno Unito, che non ha potuto essere presente come previsto perché trattenuto a Londra da sopravvenuti impegni istituzionali.