Italia capofila a Londra per il primo disegno di legge sul Codice dei crimini internazionali contro la Russia

A proporlo, tra gli altri, il ministro della Giustizia Carlo Nordio insieme ai colleghi di altri 50 paesi occidentali

Italia capofila a Londra per il primo disegno di legge sul Codice dei crimini internazionali contro la Russia

 

L’Italia, insieme ad altri 50 paesi occidentali, è stata protagonista di un importante evento che si è svolto a Londra che ha avuto l’obiettivo di definire una linea guida che accomuni tutti verso la definzione di crimini internazionali, con particolare riferimento all’invasione della Russia e al suo principale esecutore: il presidente Putin.

L’Italia ribadisce con forza il proprio supporto all’Ucraina e il pieno sostegno all’attività della Corte penale internazionale, indipendente e autonoma“. A dirlo è stato proprio il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio nel suo intervento alla Conferenza internazionale dei ministri della giustizia di supporto alla Corte penale internazionale e alla sua attività in Ucraina, il quale ha ribadito “l’importanza che Kiev ratifichi lo Statuto di Roma, istitutivo della Corte dell’Aja: sarebbe un fondamentale riconoscimento del ruolo della Corte penale internazionale“.

Il ministro ha inoltre annunciato ai colleghi presenti di 52 diversi Paesi invitati (foto in alto) il via libera da parte del Consiglio dei ministri, avvenuto giovedì scorso, di un primo disegno di legge sul Codice dei crimini internazionali, che introduce il reato di aggressione, allarga lo spettro sui crimini di guerra ed estende a livello universale la giurisdizione penale.

Il Codice – ha illustrato il ministro – permetterà anche ai nostri magistrati e alle nostre forze dell’ordine di avere ancora più strumenti per migliorare l’assistenza alla Corte penale internazionale nelle indagini sui crimini commessi in Ucraina. Lo Statuto di Roma richiama il dovere di ogni Stato di esercitare la giurisdizione penale nei confronti di coloro che sono responsabili di crimini internazionali”, istituendo così il principio di complementarità della Corte rispetto ai tribunali nazionali“.

Il Guardasigilli  ha inoltre tracciato un bilancio sul sostegno finanziario garantito da sempre dall’Italia alla Corte dell’Aja, sul congelamento degli asset degli oligarchi russi e ha rinnovato la disponibilità al distacco di esperti nazionali presso l’Ufficio del Procuratore. Infine, il ministro ha richiamato la grande esperienza italiana nella protezione di vittime e testimoni, come nella raccolta di testimonianze dei minori e ha rinnovato all’intera Corte penale internazionale e alle autorità ucraine la disponibilità nell’aiuto alla formazione di magistrati e forze dell’ordine.

La presenza del ministro Nordio a Londra è stata anche l’occasione per ritornare sui rapporti tra Italia e Regno Unito, dopo la messa in atto della Brexit. “Con l’uscita delll’UK dall’Unione Europea molti dei rapporti tra Roma e Londra vanno ricostruiti, ma non c’è alcun motivo per cui i due Paesi non possono collaborare anche a livello giuridico“, ha infatti detto Nordio a seguito dell’incontro col suo omologo britannico Dominic Raab. “Dobbiamo ricostruire la collaborazione tra Italia e Regno Unito, e lo faremo il più in velocemente possibile“, ha dichiarato aggiungendo che “l‘incontro di questi giorni è servito per porre le basi politiche di questa collaborazione, che poi saranno ovviamente sviluppate in modo tecnico“.