Dalla Brexit al post pandemia e ora la crisi energetica, il Regno Unito è indubbiamente tra i pochissimi paesi al mondo ad aver subito un incrocio di fattori che non gli ha permesso di recuperare terreno, dal punto di vista economico, rispetto a qualche anno fanno, quando era parte ancora dell’Unione Europea, non c’era nessuna emergenza sanitaria e la Russia non aveva invaso l’Ucraina.
Però, stando alle nuove previsioni del Fondo montario internazionale, questo sarà il primo anno in cui l’UK eviterà la recessione. I dati dell’FMI hanno aggiornato le previsioni di crescita del Paese e nella sua ultima valutazione dell’economia del Regno Unito, la domanda interna si è dimostrata più resiliente del previsto di fronte all’aumento dei costi energetici.
Scendendo nei dettagli, l’economia britannica crescerà dello 0,4% quest’anno, rispetto alla precedente previsione di un calo dello 0,3%. La previsione è in linea con quella della Banca d’Inghilterra, che ha anche aggiornato le sue prospettive economiche questo mese. Tuttavia, il FMI ha affermato che è probabile che l’inflazione rimanga ostinatamente alta nei prossimi anni per tornare all’obiettivo del 2% posto dalla Banca d’Inghilterra solo a metà del 2025, sei mesi in più rispetto a quanto previsto all’inizio di quest’anno.
Come altre banche centrali, la Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di interesse in modo aggressivo negli ultimi 18 mesi dopo il brusco aumento dell’inflazione, causato prima dalle strozzature dovute alla pandemia di coronavirus e poi dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha fatto impennare i prezzi dell’energia e dei generi alimentari.
Un ulteriore dato che conferma una ripresa del Paese giunge anche dal tasso di inflazione sceso sotto al 10% per la prima volta da agosto,ora è allo 8,7%, in gran parte perché il forte aumento dei prezzi causato dall’invasione dell’Ucraina non sarà incluso nel confronto annuale.
Si tratta di una revisione significativa e inaspettata per il governo conservatore di Rishi Sunak che così incassa a livello internazionale un risultato importante nel suo tentativo di recuperare consensi e colmare il distacco nei sondaggi rispetto al Labour all’opposizione dato come primo partito.
Fra l’altro proprio la crescita è una delle priorità indicate dal primo ministro per rilanciare l’azione dell’esecutivo dopo la gestione economica fallimentare da parte della precedente compagine Tory guidata da Liz Truss.
Le notizie in arrivo dal Fondo monetario internazionale sono state accolte con grande soddisfazione dal cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, secondo cui c’è un “decisivo segno di fiducia” nei confronti della gestione economica del Regno Unito sebbene permangano i rischi di instabilità a livello globale. Il ministro del Tesoro ha sottolineato che Londra intende così andare avanti col proprio piano “per ridurre l’inflazione e aumentare la crescita”.