Over 55, da decenni in Italia e ben integrati: è questo l’identikit tipo del cittadino britannico residente in Italia. Un’immagine che emerge da un’indagine online condotta dall’ambasciata britannica a Roma per conoscere meglio i propri concittadini residenti nel Belpease con l’obiettivo di comunicare meglio con loro nel dopo-Brexit.
Si parla di oltre 30.000 persone, di cui più di 1.200 hanno partecipato al sondaggio condotto sui canali social dell’ambasciata “i cui risultati – afferma l’ambasciatore Jill Morris – testimoniano la profonda integrazione dei miei connazionali in Italia” (in basso una sua video intervista relativa a questo progetto).
Ecco cosa è emerso: il Nord, in particolar modo la Lombardia (20%), e il Lazio (18%) ospitano la maggior parte dei cittadini britannici in Italia, la cui presenza si riscontra tuttavia in tutto il Paese: Toscana (12%), Piemonte (7%), Veneto (6.5%), Emilia Romagna (5%) e, in misura più ridotta, anche in Abruzzo, Umbria, Puglia, Calabria e Sicilia.
Tra i britannici in Italia, 6 su 10 sono residenti di lunga data: quasi il 20% si è trasferito qui tra 10 e 20 anni fa, circa il 40% si trova in Italia da più di 20 anni. L’Italia non ha perso tuttavia col tempo il suo appeal tra i cittadini d’oltremanica, visto che una percentuale consistente di loro (22%) dichiara di essersi trasferita nel Belpaese da meno di 5 anni.
La maggior parte dei britannici si è stabilita in Italia per lavorare (34%), mentre un numero sensibilmente più basso lo ha fatto per raggiungere la propria famiglia (29%) o per andare in pensione (27%). Solo il 2% è qui per motivi di studio, dato che sembra confermato anche dall’età media dei cittadini britannici attualmente in Italia che, per quasi il 60%, ha superato i 55 anni di età. Il 20% ricade nella fascia d’età 45-54.
I britannici italiani hanno, inoltre, rapporti molto stretti con le comunità in cui risiedono, e un alto livello d’integrazione. Il 50% dei partecipanti al sondaggio ha parenti italiani, mentre il 70% dichiara che la maggior parte dei propri amici e conoscenti sono italiani. Queste radici profonde si riflettono anche nella lingua che usano quotidianamente, con poco meno della metà di loro, il 41%, che dichiara di usare più spesso l’italiano che l’inglese.
Per quanto riguarda il modo in cui si tengono informati, i partecipanti dichiarano di usare fonti italiane e inglesi in egual misura. Il 24% dichiara di navigare prevalentemente su siti web di notizie in inglese mentre una percentuale simile (23%) dice di attingere informazioni da fonti locali, come giornali (7,4%) e tv (15,6%) in italiano più che nella loro lingua madre.