Emergenza coronavirus, in UK in crisi il settore dei lavori low skilled

Netturbini, lavoratori stagionali, cassiere e altri: prima la Brexit e ora il blocco dei voli il flusso migratorio si è quasi del tutto stoppato

Emergenza coronavirus, in UK in crisi il settore dei lavori low skilled

 

Nonostante il coronavirus, il Regno Unito è determinato ad uscire dall’Unione Europea alla fine del 2020, costi quell che costi.

Da gennaio 2021, i cittadini europei che vorranno venire a lavorare o studiare in UK dovranno ottenere un visto di ingresso sulla base del nuovo sistema a punti che entrerà in vigore l’anno prossimo. Questo ovviamente non vale per chi già risiede nel Paese, a patto che faccia domanda di pre-settled o settled status entro il 30 giugno 2021.

Inoltre, c’è ancora tempo per beneficiare del sistema transitorio: basterà trasferirsi in UK entro il 31 dicembre 2020 ed ottenere il pre-settled status entro la fine di giugno del prossimo anno. Negli altri casi, ci sarà bisogno di un’offera di lavoro o dell’accettazione ad un corso di studi per potersi trasferire.

Il sistema a punti, già in vigore per i cittadini extra-europei, non prevede la possibilità di ingresso a chi ha un lavoro non qualificato o low skilled. L’idea del governo è quella di attrarre le menti migliori nel Regno Unito, ma sembra che l’impossibilità di assumere camerieri, postini o muratori stia già creando problemi a molte aziende.



Ad esempio, il 16 aprile scorso, il primo di vari aerei trasportanti lavoratori rumeni è atterrato a Stansted, su richiesta di alcune grandi imprese agricole inglesi che non hanno trovato personale disposto a raccogliere frutta e verdura nei campi.

Una campagna di assunzione per 70.000 lavoratori stagionali è riuscita a colmare soltanto circa 4000 posti, nonostante la crescita della disoccupazione dovuta al regime di quarantena tuttora in vigore.

Il coronavirus ha portato alla luce l’importanza di lavori spesso sottovalutati o considerati low skilled, come netturbini, cassieri di supermercati e trasportatori, che mai come ora si sono rivelati fondamentali per il funzionamento dei servizi essenziali di cui abbiamo bisogno.

Nonostante ciò, il sistema a punti continuerà a privilegiare lavori qualificati, ed obbligherà tutte le imprese, grandi o piccole che siano, ad ottenere una speciale licenza per poter assumere chi non è cittadino britannico e non ha un permesso di soggiorno che già includa la possibilità di lavorare in UK.


L’autrice di questo articolo è Gabriella Bettiga director di MGBe Legal. Per contattarla gabriella@mgbelegal.com

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