Brexit, Windrush, i continui rimpasti del governo May. Tutto deve cambiare affinché nulla cambi. I risultati delle elezioni locali nel Regno Unito sono quasi gattopardiani. Si pensava a uno scossone politico ai danni dei conservatori, invece ancora una volta le urne hanno smentito sondaggi e previsioni.
In tutto il paese non ci sono grandi novità rispetto alla precedente tornata elettorale del 2014. A livello locale il trend che si era visto con le snap elections volute da Theresa May sembra essersi interrotto. I Labour che puntavano a stravincere sono riusciti a sottrarre ai Tory solo Trafford, con un risultato che a Londra è ancora più pallido. Su 32 borough, 29 hanno mantenuto lo stesso colore. Solo Barnet, in cui mancava una maggioranza, è passato sotto il controllo Tory, mentre i Lib-Dem hanno loro sottratto Richmond Upon Thames e Kingstone Upon Thames. In tutti gli altri, compresi quelli in bilico come Hillington, Westminster, Swindon, Kensington and Chelsea, i conservatori ha tenuto nonostante l’avanzata laburista.
Nel complesso, i Labour hanno ottenuto un council e 42 consiglieri in più. I conservatori hanno difeso tutti i seggi a rischio, mantenendo 898 consiglieri. Il Primo Ministro May, sollevata come non mai da un risultato elettorale che poteva comprometterne il futuro politico, si è congratulata con i suoi nel sud di Londra, a Wandsworth, in un altro borough rimasto ai conservatori: «I labour pensavano di poter prendere il controllo di molti borough», ha detto, «invece hanno fallito in uno dei loro primi obiettivi. Le persone hanno scelto i conservatori per un motivo molto semplice: qui a Wandsworth le tasse sono fra le più basse e i servizi della nettezza urbana fra i più efficienti. La campagna elettorale dei Labour non si basava su fatti reali e la gente lo sa. Il segnale delle urne è un messaggio per il Paese intero».
Dalla loro parte i laburisti, attraverso il loro deputy leader Tom Watson, affermano di aver consolidato la base e difeso i propri council dopo le elezioni nazionali, battendo il record del maggior numero di consiglieri laburisti dagli anni Settanta. Allo stesso modo però la delusione resta, come se questo appuntamento elettorale fosse l’ennesima occasione sprecata. Alcuni analisti politici continuano a pensare che Jeremy Corbyn non sia la superstar della politica di cui la sinistra inglese aveva bisogno e che qualsiasi altro leader avrebbe fatto meglio contro un governo conservatore così in difficoltà.
Se per i due principali partiti si tratta di un pareggio, netto è invece il crollo dello Ukip (United Kingdom Independent Party), che perde 98 consiglieri su 101. Una disfatta totale. I loro seggi sono andati ai Labour, ai Lib-Dem e ai verdi. Se 14 council sono rimasti senza maggioranza, i Liberali ne hanno conquistato due in più, mentre i verdi sono saliti a 24 consiglieri dai 20 eletti nel 2014. In tutto il Regno Unito siamo a 2310 consiglieri laburisti, 1330 conservatori, 536 liberal-democratici, 39 verdi e 3 Ukip. Altri 143 appartengono ad altri raggruppamenti politici.
(I numeri sono aggiornati alle 19:25 del 04/05/18)