La destinazione oggi più sognata dagli anglosassoni? Nessun dubbio, è la Sicilia, e il merito è della seconda stagione di The White Lotus, una serie televisiva HBO di grande successo interamente girata nell’isola, andata in onda su Sky nelle scorse settimane.
Nella serie la Sicilia non è soltanto uno sfondo, ma è la vera protagonista. Le storie dei personaggi (un gruppo eterogeneo di ricchi americani in vacanza) sono viste sotto il prisma dell’isola, capace di stordirli con la sua bellezza, cambiarne i comportamenti, esaltarne pregi e difetti.
White Lotus è una festa per gli occhi. I protagonisti passano le loro giornate immersi nella bellezza e nel lusso siciliano, sapientemente fotografato. La località più vista è Taormina: non solo gli alberghi di lusso (San Domenico, Capotaormina) ma anche il Teatro Greco, lo shopping sul Corso, l’Isola Bella, l’Etna sullo sfondo. Altre scene ci portano a Noto e nella Sicilia occidentale: si vede molto Cefalù, sia la spiaggia che il paese, mentre la parte più decadente è inevitabilmente ambientata a Palermo, dove i protagonisti indugiano in opulenti stravizi e in sontuosi passatempi culturali e gastronomici.
I ritmi sono lenti, d’altronde siamo in Sicilia, ma questo permette al paesaggio di esaltarsi. I dialoghi, a tratti surreali, contribuiscono a trasmettere l’idea di una Sicilia seducente e paradisiaca. “Devi assolutamente visitare Noto” dice Daphne all’amica, brandendo una copia di Architectural Digest. “La Sicilia sa essere molto seduttiva” sussurra Quentin con aria complice. “Com’era la tua caprese? ” chiede Tanya al marito, “Mi hanno detto che qui il formaggio viene preparato da una suora cieca in un seminterrato” e cose del genere. Tutto contribuisce a creare l’immagine di una Sicilia straordinaria, magica, ricca di bellezze naturali e gastronomiche. Il luogo ideale per una vacanza memorabile.
Dal New York Times al Guardian la stampa anglosassone se ne è accorta, parlando dell’ “Effetto White Lotus” e di come la Sicilia sia “hot” in termini turistici. Abbondano gli articoli che descrivono in termini entusiastici le location usate dalla serie, o spiegano alcuni dei miti utilizzati nella storia, come quello delle teste di moro. Le ricerche sul web per viaggi in Sicilia, spiegano gli esperti del sito di viaggi Hopper, sono aumentate del 50% il giorno dopo la messa in onda l’ultimo episodio negli Stati Uniti. Era già successo qualcosa di simile con la prima stagione, girata a Maui nelle Hawaii e premiata con 10 Emmy awards, ma stavolta l’effetto appare ancora maggiore.
Amici e colleghi londinesi, sapendomi siciliano, mi tempestano di domande, desiderosi di andarci prima possibile. “Sono certa che ci sarà un incremento del turismo in Sicilia” mi dice Alison, esperta di turismo e trasporto aereo. “E’ un posto incredibile, voglio assolutamente andarci.”. Un altro collega, Lloyd, non perde tempo e mi scrive dicendo che ha già prenotato i biglietti aerei per la Sicilia per Luglio. Mossa intelligente, considerando che i voli sono tradizionalmente il collo di bottiglia per il turismo internazionale nell’isola.
Non è certo la prima volta che un film fa da volano al turismo in Sicilia, iniziando con il Padrino per finire con Montalbano. Sono effetti di lunga durata, che non si esauriscono nel tempo. Ancora oggi in molti vengono in Sicilia per visitare i luoghi del Padrino, un film girato 50 anni fa. Una circostanza ripresa furbamente da White Lotus, i cui personaggi non mancano di sostare al Bar Vitelli di Savoca (dove Al Pacino/Michael Corleone chiede al padre di Apollonia il permesso di frequentarla) e al Castello degli Schiavi, dove la stessa storia d’amore finisce precocemente in tragedia.
Altre aree hanno beneficiato enormemente della promozione legata a film e serie tv, basti pensare a come il turismo in Croazia o in Irlanda del Nord sia decollato grazie a Games of Thrones. Nell’era di Instagram, le scelte in termini di turismo sono spesso legate al desiderio di farsi un selfie in una location resa popolare da un film o una serie televisiva, o sperimentare le sensazioni vissute dai personaggi. Da anni le organizzazioni che promuovono il turismo nelle regioni (in gergo DMO=Destination Marketing Organisations) fanno a gara per assicurarsi i set di posa delle produzioni internazionali, sperando di pescare il jolly. Ma solo in pochi casi questa visibilità si traduce in una vera promozione turistica, come sta avvenendo per White Lotus.
Certo, non tutti possono permettersi di soggiornare al San Domenico di Taormina, ma nell’isola non mancano le alternative piú a buon mercato, e alcuni dei divertimenti visti in White Lotus sono alla portata di tutti, dal bagno sullo Ionio all’arancina mangiata per strada. Non è necessario essere un miliardario per godersi la Sicilia, sente il dovere di chiarire il Guardian.
Per gli operatori turistici siciliani, l’effetto White Lotus rappresenta una grande opportunità per attrarre piú turisti anglosassoni nell’isola. Taormina, da sempre la località piú turistica dell’isola, è destinata a ricevere un’ulteriore aumento di visitatori, ma a cascata potranno beneficiarne tutti, da Palermo a Siracusa. La sfida sarà quella di accoglierli nel modo migliore e offrire loro una esperienza talmente bella da convincerli a ritornare.