Dal taglio delle tasse al taglio agli aiuti: il neo ministro al Tesoro blocca tutti i benefits decisi dal suo predecessore

Gli aiuti in bolletta dureranno fino ad aprile, e non più per due anni, e niente più ridimensionamenti delle aliquote sul reddito. Salta anche la tax free per i turisti

Dal taglio delle tasse al taglio agli aiuti: il neo ministro al Tesoro blocca tutti i benefits decisi dal suo predecessore

 

Nuovo dietro front del governo di Liz Truss rispetto a quanto annunciato poche settimane fa per supportare famiglie e aziende nell’affrontare l’inflazione e la crisi energetica che sta colpendo il paese. Il nuovo cancelliere dello Scacchiere britannico Jeremy Hunt ha annunciato infatti l’abolizione di quasi tutti i tagli fiscali adottati nel mini-bilancio presentati dal dimissionario Kwasi Kwarteng, invitato a dimettersi venerdi scorso dopo appena un mese dal suo insediamento.

Hunt ha anticipato poche ore fa un pesante ridimensionamento non solo dei tagli fiscali in deficit, ma anche delle sovvenzioni pubbliche annunciate dalla stessa Truss il mese scorso per sterilizzare i rincari delle bollette energetiche a carico di famiglie e imprese causati dalla crisi internazionali e della guerra in Ucraina. Nel suo statement d’emergenza odierna, diffuso per iscritto per rassicurare i mercati, la durata del sussidio è stata ridotta per ora a 6 mesi (fino ad aprile 2023) contro i 2 anni promessi: con un risparmio sull’indebitamento pari a circa 100 miliardi di sterline.

Un cambio sostanziale interesserà anche la decisione di modificare l’aliquota di base dell’imposta sul reddito che, di fatto,  non subirà nessun cambiamento rimanendo così come è attualmente. Il piano originario delineato dal suo predecessore Kwarteng prevedeva che l’aliquota di base dell’imposta sul reddito sarebbe scesa dal 20% al 19% l’anno prossimo, mentre quella massima sarebbe passata dal 45% al 40%. Inoltre non si procederà più con i tagli fiscali sui dividendi, con l’introduzione di vendite tax free per i viaggiatori stranieri e nemmeno col congelamento dell’imposta sugli alcolici. Resta invece il rinvio dell’aumento dei contributi previdenziali che già Rishi Sunak aveva predisposto quando era cancelliere dello Scacchiere e il taglio della stamp duty, l’imposta di bollo sull’acquisto della casa.

Hunt ha sottolineato che la decisione è stata presa per garantire fiducia e stabilità dopo il caos sui mercati scatenato dai tagli fiscali contenuti nel mini-budget che vengono così in gran parte eliminati.  Liz Truss ha concordato con Jeremy Hunt durante un incontro nel fine settimana le misure annunciate oggi dal cancelliere dello Scacchiere e necessarie a modificare il contestato provvedimento di mini-bilancio. “Il cancelliere e il primo ministro – ha reso noto il portavoce ufficiale del capo del governo – hanno discusso queste misure e le hanno concordate nel fine settimana“.

Alla domanda se Truss escludesse le dimissioni, il portavoce si è limitato a rispondere che la premier sta lavorando a stretto contatto con il suo ministro delle Finanze, per poi concedere nuovamente che “il mini-bilancio è andato troppo avanti, troppo veloce“.

L’annuncio di Hunt è stato accolto favorevolmente dai mercati con un leggero balzo in avanti della sterlina sul dollaro mentre la Borsa di Londra è avanzata dello 0,64%, in linea con le altre piazze europee.