Vendite in calo, mutui bloccati e un mercato di acquisti e affitti completamente fermo. La crisi del coronavirus ha imposto un serio rallentamento al settore immobiliare londinese.
Ma non solo, ne ha anche soffocato la ripresa, cominciata dopo che la vittoria di Boris Johnson alle elezioni di dicembre e l’uscita del paese dall’Unione Europea a gennaio avevano portato a un forte aumento dei prezzi delle case e delle vendite in tutto il paese. Secondo i dati riportati dalla Banca d’Inghilterra, il numero dei mutui rilasciati per acquisti di case a Febbraio era schizzato ad oltre 73mila. Il livello più alto da gennaio 2014.
Ma ora l’epidemia ha fatto sprofondare nuovamente il mercato nell’incertezza, poiché è difficile prevedere quando tutto potrà tornare alla normalità.
Sicuramente, le misure di lockdown e social-distancing imposte dal governo britannico hanno messo in seria difficoltà le normali attività di vendita e acquisto di proprietà. Tanto che una ricerca condotta dal gruppo immobiliare Knight Frank ha stimato che con il lockdown prolungato fino a maggio, le vendite nel 2020 potrebbero calare del 38%, una perdita di circa 520,000 case vendute.
“È’ veramente difficile ora come ora fare previsioni” spiega a Londra, Italia Valentina Fazzari, socia di Casa Londra, un one-stop shop italiano per trovare casa nella capitale britannica “l’epidemia ha portato ad una situazione di stallo, dove ci sono pochi immobili sul mercato e quindi, di conseguenza, poche richieste. Di norma, gli investitori prima di acquistare hanno sempre il bisogno di vedere le proprietà di persona e ora questa possibilità è venuta a mancare perché il governo ha chiesto a venditori ed acquirenti di rimandare vendite ed acquisti”.
Per quanto riguarda i prezzi delle case, il gruppo immobiliare Knight Frank prevede una diminuzione dei costi delle case di circa il 3%, mentre i prezzi nella zona centrale di Londra rimarranno invariati. Gli ultimi dati pubblicati dalla società Rightmove mostrano invece un calo del 0.2%, contro l’aumento del 2.1% di aprile scorso.
Sul lungo termine, secondo Fazzari, è lecito essere ottimisti: “E’ chiaro che le priorità, anche per i molti italiani a Londra, sono ovviamente altre al momento. Ma anche se ora vi è molta incertezza, riteniamo che l’impatto nel lungo termine non sarà troppo negativo e sarà seguito da una rapida ripresa. I clienti che ci contattano rimangono ottimisti e pensano già a re-investire dall’autunno”.