British Gas, un autunno a suon di aumenti

Le tariffe dell'energia cresceranno in media del 12,5%. La politica scuote la testa, mentre molti pensano al cambio di gestore

British Gas, un autunno a suon di aumenti

 

Aumenti in arrivo per i consumatori britannici. British Gas ha reso pubblica nei giorni scorsi la decisione di alzare i prezzi dell’elettricità del 12,5 per cento, il che significa che anche le altre compagnie potrebbero pensare a un ritocco delle tariffe verso l’alto. Una decisione che certo non aiuta le famiglie britanniche, in un momento di congiuntura sfavorevole e con la sterlina ai minimi. La compagnia, che fa capo a Centrica, ha deciso contemporaneamente di non toccare le tariffe del gas, il che significa che alla fine le famiglie che si affidano a British Gas subiranno un ritocco del 7,3 per cento, con aumenti che vanno dalle 76 sterline alle 1.120.

Operativo dal 15 settembre, l’aumento interesserà oltre tre milioni di clienti, anche se la compagnia ha assicurato che darà un credito di 76 sterline a oltre duecentomila persone che sono in posizione economica debole, in modo da non rendere il loro bilancio familiare ancora più precario. Una scelta positiva, ma che non rende le cose più facili per la fascia ampia della classe media, che non riceve aiuti e però vede le sue spese aumentare continuamente.

La decisione di British Gas ha fatto sorgere qualche dubbio anche a livello politico. Il governo ha tenuto a precisare che i rincari non hanno nulla a che fare con le politiche promosse dall’esecutivo e anzi ha sottolineato che lavorerà sull’istituzione di regole che proteggano meglio i consumatori da cambi repentini di costi e tariffe. Un portavoce del ministero degli affari e dell’energia, poi, ha dichiarato alla stampa che “le aziende che erogano elettricità dovrebbero trattare tutti i loro clienti in modo corretto e che questo aumento delle tariffe risulta preoccupante, perché colpisce persone che hanno già problemi a far quadrare il bilancio”.

Anche l’opposizione, ovviamente, ha chiesto al governo di intervenire per evitare che i consumatori vengano strangolati da aziende che, grazie alla loro posizione dominante, possono dirigere il mercato in una direzione o nell’altra. Durante le elezioni si era parlato di porre un tetto massimo all’aumento delle tariffe, ma alla fine questo progetto, che sembrava condiviso da tutti i partiti politici, è stato accantonato.

Sul fronte dei consumatori, invece, si sono levate voci di protesta, perché l’aumento previsto da British Gas, che in passato aveva mantenuto le sue tariffe ferme a lungo, arriva in una fase in cui altre aziende riducono i costi e molte altre società, anche di livello internazionale, si stanno affacciando al settore, portando una certa concorrenza. Tanto che Hannah Maundrell, direttore del sito money.co.uk, ha sottolineato in relazione alla notizia, che una soluzione potrebbe essere nel cambio di società cui ci si affida. “Non ha senso rimanere legati a un fonitore quando si possono pagare centinaia di sterline in meno con un altro”. Un ragionamento logico, che molti britannici potrebbero cominciare a condividere.


Articolo realizzato con il supporto di Green Network Energy – la prima azienda italiana di energia nel Regno Unito