Brexit, l’annuncio di Theresa May: “Ora guiderò io i negoziati con l’Unione Europea”

Estate al lavoro per il Primo ministro in vista del Consiglio europeo di ottobre quando gli altri 27 stati membri approveranno, o meno, gli accordi tra UK e UE

Brexit, l’annuncio di Theresa May: “Ora guiderò io i negoziati con l’Unione Europea”

 

Niente più figure di mezzo, ora a gestire le trattative con Bruxelles per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sarà direttamente Theresa May. A deciderlo lo stesso primo ministro che ha annunciato ufficialmente questo suo nuovo incarico in Parlamento nella giornata di ieri.

Non sarà ovviamente sola in questo delicato lavoro, esistendo già delle figure predisposte all’interno del Governo come il neo ministro per la Brexit Dominic Raab, ma la decisione della May, stando anche a quanto da lei stesso dichiarato, è quella di assumersi tutte le responsabilità possibili su quanto verrà deciso e messo in atto al termine delle trattative. La May sarà quindi l’interfaccia principale di Michel Barnier, capo negoziatore per conto dell’UE, e Raab sarà il suo vice.

Una scelta che è servita alla May anche per rimettere ordine all’interno del suo partito, dopo settimane di “lotte” interne tra gli esponenti della hard Brexit in combutta con quelli della soft, che hanno portato a rassegnare le proprie dimissioni l’ex ministro dell’interno Boris Johnson e quello per la Brexit David Davis.

Ristabiliti gli equilibri, almeno a parole, è tempo di rimettersi nuovamente al lavoro senza pause estive dato che la prima scadenza ufficiale è prevista per ottobre quando il Regno Unito dovrà presentare documenti ufficiali e proposte chiare su come gestire i futuri rapporti con l’UE.

Infatti proprio tra tre mesi si terrà il Consiglio europeo al quale prenderanno parte i rappresentanti di tutti i 27 stati membri (28 se si considera ancora la momentanea appartenenza dell’UK ma che ovviamente non avrà un ruolo decisionale durante il consiglio) che a loro volta dovranno approvare o meno l’intero accordo sulla Brexit, affinché poi venga ratificato dal Parlamento britannico e da quello europeo in vista dell’uscita ufficiale fissata a marzo 2019.

Foto @Wikipedia
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