Migliaia di studenti hanno partecipato, mercoledì 19 novembre, a una marcia di protesta nel centro di Londra contro le fees universitarie e contro il sistema che di fatto li costringe a indebitarsi per pagarsi gli studi.
La manifestazione è stata organizzata dalla National Campaign Against Fees and Cuts (NCAFC), gruppo nato alla UCL, dalla Student Assembly Against Austerity e da The Young Greens mentre invece non ha avuto il supporto della maggiore organizzazione di studenti, la National Union of Students (NUS), che lo ha ritirato pochi giorni prima dell’evento, sostenendo che i rischi erano troppo elevati.
L’evento ha visto convergere a Londra studenti da molte città britanniche, tra le quali Aberdeen, Glasgow, Newcastle, Leeds and Sheffield. Si è trattato della più grande manifestazione di protesta degli studenti universitari dal 2010, l’anno nel quale vennero aumentato a £9,000/anno il tetto delle fees universitarie. Secondo gli organizzatori hanno partecipato 10,000 studenti. Centinaia di messaggi hanno coperto l’evento in tempo reale su Twitter (usando per l’occasione l’hashtag #FreeEducation).
Prima della marcia, le associazioni hanno inviato ai giornali una lettera aperta, che trovate in fondo all’articolo, nella quale tra l’altro fanno riferimento alla Germania come esempio del fatto che è possibile fornire l’educazione universitaria interamente a carico dello Stato, e nella quale anticipano ulteriori manifestazioni di protesta.
Il tema dei costi universitari rimane politicamente controverso. Nessuno dei tre principali partiti britannici ha espresso il suo supporto per un sistema universitario gratuito (il Labour Party ha proposto una riduzione a £ 6.000 in alcuni casi). Tra gli altri partiti, lo UKIP ha invece proposto di eliminare del tutto le tuition fees per gli studenti delle università di materie scientifiche, matematica, tecnologia e medicina, a condizione che lo studente “viva, lavori e paghi tasse in UK” per i cinque anni successivi alla laurea.
La manifestazione è stata sostanzialmente pacifica, con balli a ritmo di samba davanti a Westminster Palace e con gli studenti raccolti ad ascoltare i discorsi dei politici Caroline Lucas e Natalie Bennett del Green Party. Vi sono stati tuttavia tafferugli davanti a Parliament Square, quando alcuni manifestanti hanno spinto le barriere mentre altri hanno lanciato vernice verso alcuni uffici e un Starbucks. La Metropolitan Police ha arrestato quattro persone, due per avere aggredito un poliziotto e due per rissa. Tre poliziotti sono stati leggermente feriti.
Mercoledi 19 novembre 2014
Open Letter
Today we are stepping up our campaign against tuition fees and education cuts with the biggest student national demonstration for years. As student debt soars and staff working conditions deteriorate, it is clear that the marketisation of education is failing students and workers alike.
Last month Germany scrapped tuition fees – proving once again that free education is possible. If the government increased tax on the rich, scrapped Trident or reduced military spending, billions of pounds would be made available to fund education and other vital public services.
Free education is not just about the money. It’s about the working conditions of those who make our education possible, and about democratising and liberating our institutions and the curriculum; funding vocational and further education, living grants and childcare that allows women to freely access learning.
A new movement for free education is emerging on campuses across the country. Today’s national demonstration, organised by the Student Assembly Against Austerity, the National Campaign Against Fees and Cuts and the Young Greens, marks the the start of a major wave of action between now and the general election. We are determined to build a movement too big to ignore that puts free, accessible and public education back on the political agenda.